Riqualificare lo spazio urbano di piazza San Bartolomeo e valorizzare gli scorci sulla città. Queste le linee guida del nuovo progetto per piazza San Bartolome presentato ieri mattina dal sindaco Alessandro Tomasi, dall’assessore all’arredo e alla riqualificazione urbana Leonardo Cialdi, dal dirigente Giacomo Dardi e dagli architetti dello studio Ecòl di Prato. L’obiettivo è proseguire nella sistemazione e valorizzazione di luoghi e percorsi cittadini, anche attraverso il collegamento degli edifici religiosi caratterizzati dalla bicromia bianco-nero, diventata elemento di forte identità cittadina. Un nuovo volto, dunque, per piazza San Bartolomeo, attraverso la creazione di nuovi arredi urbani, di dissuasori posizionati lungo il perimetro delle strade e nuove alberature. Il risultato sarà un rinnovato punto di incontro e socializzazione che andrà a riprendere il tema a losanghe concentriche bianche e nere caratteristico della facciata della chiesa. Il progetto preliminare prevede un investimento di circa centomila euro ed è stato approvato dalla giunta comunale nei giorni scorsi. I tempi, come come ha precisato l’assessore Cialdi, sono di circa 120 giorni a partire dalla fine di giugno.
Tra le novità annunciate ieri anche la collocazione di un’opera di un grande artista pistoiese come Giuseppe Gavazzi e per questo, come ha spiegato il sindaco Tomasi, sono in corso contatti con il figlio.
"Questa – ha detto Tomasi – non è solo l’idea per riqualificare una piazza, ma un’idea per ragionare con forza sul centro storico. Abbiamo fatto un esperimento lungo perché ritenevamo importanti arredi e ombra ed erano importanti le limitazioni alle macchine, perchè questo è un luogo di aggregazione, non una piazza di passaggio, ma un ritrovo di quartiere. Ci sono stati ritardi a causa del covid, ma adesso ci siamo".
"La partenza – ha detto Dardi – è la piazza, poi ci sono i percorsi e il centro storico. Con la buona urbanistica l’obiettivo è tornare ad abitare bene il centro. La facciata della chiesa ha ispirato la creazione delle opere".
"Questa piazza – ha detto l’architetto Emanuele Barilli – ha fatto vedere che vuol vivere".
"E’ un progetto in continua evoluzione – ha aggiunto l’architetto Olivia Gori –, che mira alla creazione di percorsi che tengono insieme le chiese romaniche del centro e a creare dei marcatori che visivamente tengono insieme questi percorsi".
Il progetto, elaborato dagli architetti dello studio Ecòl, è nato dall’osservazione della piazza e delle sue dinamiche e darà vita a due piazze “gemelle”, delimitate da dissuasori e caratterizzate dalla ripetizione dello stesso tipo di seduta.
In un secondo momento, nell’ambito del progetto “Percorsi Pistoia”, verranno valorizzati alcuni scorci prospettici che si aprono sulla piazza, vere e proprie finestre sulla città. Ciò potrà avvenire attraverso il posizionamento di marcatori (una sorta di colonnine di marmo) sugli angoli degli edifici più visibili, lungo i percorsi storico-turistici individuati, così da indirizzare i turisti nel percorso tracciato all’interno del centro storico.
Gabriele Acerboni