Dottoressa Scartabelli in pensione "E’ stata un’avventura fantastica"

Stimato medico di base, ha lavorato fino a 68 anni dividendosi tra viale Adua e a Villa di Baggio "Dispiaciuta per i tagli all’assistenza sanitaria: occorre stare vicini ai pazienti a livello territoriale"

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Dal primo gennaio la stimata dottoressa Patrizia Scartabelli (nella foto a destra) si è ritirata in pensione dopo una lunga carriera dedicata alla cura dei suoi assistiti in cui ha dimostrato sempre disponibilità e competenza. Tantissimi i pazienti che ha avuto in cura come medico di base alla casa della Salute di viale Adua e allo studio di Villa di Baggio. Un agognato e ben meritato traguardo raggiunto a 68 anni di età, metà dei quali come medico. "Dopo la laurea in medicina all’università di Firenze e due bimbe piccole ho conseguito anche due specializzazioni a pieni voti, in pneumologia e nefrologia – racconta Scartabelli –. Fare il medico di famiglia è stata un’esperienza ricca e appagante, ho scelto il mestiere giusto. A suo tempo ho rifiutato perfino offerte come responsabile di pneumologia in una struttura privata convenzionata: scelsi invece di continuare a fare il medico di base, scelsi di ascoltare i pazienti, scelsi l’intuizione della diagnosi. Sono sempre stata dell’idea che i pazienti vadano visitati, toccati, perché la clinica è alla base di tutto".

Con la digitalizzazione della medicina il lavoro del medico si è in parte trasformato. "Bene l’invio telematico di ricette e certificati, talvolta però tutto ciò può prendere il sopravvento sulla qualità del tempo da decidare ai pazienti – sottolinea la dottoressa –. Un sistema per scrivere e inviare ricette che si blocca, ad esempio, porta via tempo prezioso al lavoro di ascolto e diagnosi". Molti i pazienti avuti in cura dalla dottoressa in questi 34 anni di attività. "In tempo di vaccinazioni contro il covid abbiamo iniettato anche 170 dosi al giorno in ambulatorio – ricorda –. Oggi lascio un lavoro che ho amato con un po’ di amarezza. Sono cambiate molte cose ma più di tutto è scoraggiante dover prendere atto di tagli alla sanità e al personale medico, della mancanza di sostituti che costringe medici e infermieri ad andare a lavoro con la febbre. E troppo spesso siamo stati lasciati soli, come in pandemia. Quello del medico di base è un lavoro importantissimo per la prevenzione e la cura. Gli investimenti sulla sanità territoriale andrebbero incrementati anziché tagliati".

Un grande esempio di punto di riferimento per la sanità sul territorio è la casa della salute di viale Adua, dove ha operato anche la dottoressa Scartabelli. Adesso è rimasta soltanto la dottoressa Paola David. "Un tempo la casa della salute funzionava molto bene – spiega la dottoressa –, c’erano infermieri, assistenti sociali, un luogo con delle potenzialità enormi, oggi invece mancano gli investimenti". Adesso che la pensione è arrivata, Scartabelli potrà dedicarsi ancor di più agli affetti familiari, a viaggiare e magari a fare il medico volontario, mettendo ancora una volta al servizio della comunità la sua esperienza. "Ho svolto il mio lavoro con passione, i pazienti conosciuti e curati stati tanti - conclude – è stata una bella e avvincente avventura".

Samantha Ferri