Doppio cognome Pistoia vota sì "Una vittoria"

I cittadini a favore della decisione della Consulta "Babbo e mamma importanti allo stesso modo"

Lo scorso 27 aprile, la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittime tutte le norme che attribuiscono automaticamente il cognome del padre ai figli nati sia nel matrimonio, sia fuori (anche per quelli adottivi) e si è pronunciata a favore del doppio cognome con il consenso di entrambi i genitori. Una svolta non indifferente visto che prima di questa data, in Italia, in mancanza di accordo, si imponeva il solo cognome del padre. Ora che c’è stato il tempo di valutare la novità, cosa ne pensano i cittadini pistoiesi? Elena Minuti ad esempio appoggia in pieno la decisione della Corte: "Penso che sia corretta, anzi, dovrebbe essere la normalità. In molti Paesi il doppio cognome è già stato introdotto da anni, pensare che in Italia questa notizia sia motivo di discussione e rappresenti la ‘novità’ dovrebbe farci riflettere su quanto il nostro sistema sia, per alcuni aspetti, ancora molto arretrato".

Un pensiero condiviso anche da Lorenzo Vannucci: "Avevo già pensato di adottare il doppio cognome, oggi c’è una legge che lo rende automaticamente possibile, già dalla nascita. È una forma di riconoscimento anche della figura materna, i genitori sono due ed è giusto dare la meritata riconoscenza ad entrambi. È un piccolissimo passo nel mare magnum dei diritti civili". Non solo pregi ma anche limiti quelli elencati, invece, da Agata Sapienza: "Se pensiamo alla parità dei diritti di discendenza rappresenta sicuramente un passo avanti, tuttavia, potrebbe creare qualche difficoltà a livello burocratico, pensiamo alle prossime generazioni che si troveranno a dover scegliere tra diversi cognomi. La soluzione migliore, a mio avviso, sarebbe stata permettere ai genitori di scegliere in autonomia uno dei due cognomi, non sono d’accordo sull’adozione di entrambi". Roberto Scaffai, in linea con il pensiero di Sapienza, ritiene invece che ci saranno complicazioni: "Ogni nuova generazione si dovrà scegliere un nuovo cognome, potrebbe creare non pochi problemi. Vorrei sottolineare che la scelta di escludere il cognome materno non rappresenta una decisione patriarcale, ma fonda le sue origini nella storia romana come forma di riconoscimento della figura paterna. Tuttavia – prosegue Scaffai – ritengo che nel 2022 sia anche giusto superare questa concezione e poter permettere ad entrambi i genitori di scegliere il cognome più appropriato per i propri figli".

Cristina Donati, dal canto suo, non riesce a trovare nessun punto a sfavore per questa decisione: "Trovo che sia un enorme passo avanti. L’Unione Europea ci aveva già sanzionato nel 2014 perché abbiamo continuato a mantenere ciò che discende dal diritto romano. Abbiamo, allora, cercato di rimediare con una legge parziale, finalmente è arrivata la pronuncia della Consulta per cui le madri hanno gli stessi diritti del padre a passare il proprio cognome. Dare la possibilità di scegliere quale cognome attribuire ai propri figli è una vittoria". Anche Cinzia Bertini condivide la sua opinione e la definisce "una conquista per le donne", così come Klaudja Lika.

"Perché dovremmo avere solo il cognome del padre, quando siamo figli di entrambi i genitori? È giusto che sia data la possibilità di scegliere".

Giulia Russo