REDAZIONE PISTOIA

Dopo Londra i primi parrucchieri d’Italia 3.0

Alla Maison Premièr la stessa tecnica del salone aperto da Amazon: le clienti vedono prima sul computer gli effetti del taglio e del colore

Ad Agliana come a Londra, stop alle brutte sorprese con il cambio di look. Il salone aglianese Maison Première parrucchieri ha attivato l’innovativa tecnologia della ‘realtà ‘aumentata’, come ha fatto Amazon aprendo a Londra il primo salone che offre questa innovazione. Maison Première di Agliana, di Federico e Federica Pieraccini, è tra i primi parrucchieri 3.0 in Italia. La ‘realtà aumentata’ al servizio della bellezza dei capelli, mette fine alle spiacevoli sorprese che possono capitare con il cambio di taglio o colore. "Attraverso l’interazione di due App – spiega Federico Pieraccini – ogni cliente potrà scegliere il proprio colore e taglio di capelli vedendolo prima realizzato su sé stessa in modo virtuale e con una definizione altamente realistica, così da valutare il risultato finito prima dell’esecuzione. Attraverso la consulenza personalizzata la cliente potrà interagire nell’individuazione del nuovo look vedendosi, in un gioco virtuale, come starà con i vari tagli, colori e sfumature che il parrucchiere riterrà idonee a valorizzare il suo stile e la sua bellezza. Tutto questo è possibile grazie a una consulenza approfondita, fatta di armocromia, hair counturing, facial shape e analisi del capello con microcamera, che servono a dare una prima indicazione circa il colore e il taglio che più esalta la bellezza della cliente, che potrà anche vederli simulati su sé stessa e valutare se si piace. Praticamente il sogno di ogni donna". Fu Gioietta Gori, nel 1974 ad aprire il negozio di parrucchiera. Poi hanno proseguito i figli, Federico e Federica Pieraccini, con ampliamenti e innovazioni che nemmeno la pandemia ha fermato.

"Il rapporto tra cliente e parrucchiere ha subito un drastico cambiamento da marzo 2020 a causa del covid – osserva Federico –. Un cambiamento che era già nell’aria e che sarebbe sicuramente avvenuto nell’arco dei 3-5 anni successivi. La pandemia ha impresso una fortissima accelerazione rendendolo pienamente evidente in meno di un anno. In primis sono cambiate le abitudini delle donne, si sono ridotte le occasioni di uscite, feste, cerimonie, compleanni, cene di lavoro ed è calata la frequenza in salone, soprattutto per la semplice messa in piega. "Oggi – racconta Pieraccini – al parrucchiere è richiesto di essere un vero e proprio consulente, con un servizio altamente specializzato, personalizzato e completo, a garanzia di una maggiore autonomia". Tra le nuove esigenze della clientela i prodotti di origine vegetale, oli essenziali e cellule staminali. "Non basta più essere dei buoni artigiani – conclude Pieraccini – è necessaria una visione imprenditoriale della professione, supportata da strategie di marketing tradizionale, ma soprattutto online".

Piera Salvi