
"Caro Vescovo lasci qui don Farcas". Le comunità di Valdibrana e Uzzo hanno scritto a monsignor Fausto Tardelli per chiedere di lasciare il parroco Eusebiu Farcas nelle parrocchie delle due località dove è stato la guida spirituale negli ultimi tempi e dove si erano creati momenti importanti di aggregazione. "Con questa lettera aperta – scrivono al vescovo i parrocchiani – vogliamo comunicare il nostro disappunto sulla decisione di trasferire don Eusebiu Farcas dalle parrocchie di San Romano in Valdibrana e di Uzzo a Vignole e Casini. Don Eusebiu, sin dal primo giorno, ha avuto un atteggiamento inclusivo nei confronti di tutti, atteggiamento che lo ha portato a essere un riferimento. Grazie alla sua disponibilità – prosegue la lettera – il Centro Mariano ha cominciato a essere un luogo di aggregazione sia per Valdibrana che per l’intera cittadinanza. Ha intrapreso progetti che coinvolgono tutte le realtà della zona. Progetti che, auspichiamo, possano essere portati avanti dal suo successore, che accoglieremo con affetto e spirito di collaborazione, ma che vedranno tempi d’attuazione più dilatati, perché con il nuovo sacerdote dovremo iniziare tutto da capo e questo, per il cammino intrapreso dalla nostra comunità, potrebbe essere molto negativo. Siamo consapevoli del fatto che un sacerdote non possa rimanere a vita in una parrocchia, ma sarebbe importante che ci rimanesse per un tempo sufficiente, affinché i progetti in atto possano proseguire indipendentemente dalla sua presenza. Con queste nostre poche righe – rilevano i parrocchiani – vogliamo segnalare il fatto che siamo stanchi di dover subire scelte e decisioni senza poterne parlare, stanchi del fatto che le opinioni del popolo non abbiano nessun peso, a meno che non si segnalino inadempienze o comportamenti non proprio consoni da parte di un parroco, e che per tanto non ci sia nessuna forma di confronto con la curia che preceda determinate scelte, confronto che potrebbe aiutare, con spirito cristiano e di servizio, a mandare giù in modo più accettabile la medicina amara". La speranza dei parrocchiani, si legge infine, è che la decisione possa essere rivista.