Don Biancalani lascia Vicofaro: 'Ho paura di contagiare tutti'

Il parroco di Santa Maria Maggiore, su consiglio dei medici, trascorrerà la quarantena nella sua abitazione privata. E le polemiche non si arrestano

Le forze dell’ordine presidiano 24 ore al giorno la zona intorno alla parrocchia

Le forze dell’ordine presidiano 24 ore al giorno la zona intorno alla parrocchia

Pistoia, 17 ottobre 2020 - Don Massimo Biancalani non finirà il periodo di quarantena a Vicofaro. Da ieri mattina il parroco è stato trasferito nella sua abitazione privata alla Ferruccia, dove resterà in isolamento fino al 24 ottobre. "Su consiglio del medico dell’Asl trascorrerò la i quarantena a casa – sottolinea raggiunto al telefono da La Nazione –. A Vicofaro non ho una stanza privata e viste le mie condizioni di salute ho preferito ritirarmi nella mia abitazione". Il parroco rassicura sul fatto di non avere nessun sintomo particolare ma di soffrire dei semplici acciacchi dell’età e di non essersi sentito nelle condizioni migliori per affrontare una quarantena di gruppo.

Gli ospiti di Santa Maria Maggiore sono stati visitati da ieri da un team Usca per accertare le condizioni fisiche dei 120 migranti isolati a Vicofaro. «I ragazzi hanno superato lo choc e si stanno abituando all’isolamento – spiega don Biancalani –. Dispiace che molti di loro, che lavoravano al Macrolotto Zero, perderanno il lavoro e saranno rimpiazzati, non hanno contratti regolari e nessuna garanzia. Li ho rassicurati dicendo loro che se dovessero arrivare delle donazioni saranno utilizzate per risarcirli dei giorni di lavoro e compensi persi con la quarantena". Le perplessità del religioso sono sulla gestione dell’emergenza sanitaria in parrocchia: "Non è stato fatto nessun tampone né screening. Mi sembra rischioso tenere tante persone sotto lo stesso tetto mentre ci sono stati tre casi Covid accertati. Se non si cercano eventuali asintomatici si condannano anche gli altri a restare affetti dal virus. Facendo i tamponi solo a chi presenta sintomi si interviene tardi e solo per trasferire chi è risultato positivo".

Fuori dalla parrocchia le forze dell’ordine controllano la zona 24 ore al giorno e la tensostruttura Asl del centro medico avanzato pronto a intervenire per ogni evenienza. E continuano reazioni e commenti. "Condividiamo le preoccupazioni dei residenti – scrive il consigliere regionale della Lega Luciana Bartolini –, non certamente maturate solo in questi giorni e quindi riteniamo doveroso, a prescindere dall’emergenza, che si riveda definitivamente il modo di operare di don Biancalani". Per il senatore di Fratelli d’Italia Patrizio La Pietra "a Vicofaro tutto era permesso in nome di un’accoglienza buonista e soprattutto da un ego smisurato del Biancalani, che non chiamo nemmeno parroco". L’assemblea antirazzista e antifascista di Vicofaro si è mobilitata per chiedere aiuto alla comunità: "Invitiamo chi ha conservato umanità in un Paese disumano a esprimere da subito la loro solidarietà al centro di accoglienza di Vicofaro in tutti i modi che ritengono opportuni. Resistiamo per restare umani".  

Samantha Ferri