Don Biancalani: "Ho 240 migranti in parrocchia. Fedeli disertano Messa? Vittime di slogan"

Pistoia, il sacerdote è da tempo al centro dell'attenzione delle cronache. Le strutture della chiesa sono al completo

Don Biancalani e i materassi sistemati in chiesa (Acerboni / FotoCastellani)

Don Biancalani e i materassi sistemati in chiesa (Acerboni / FotoCastellani)

Pistoia, 21 ottobre 2019 - Sono 240 i migranti ospitati attualmente da don Biancalani nella parrocchia di Vicofaro. "Siamo un ospedale da campo", dice il sacerdote da tempo all'attenzione delle cronache per l'accoglienza nei confronti di giovani, principalmente africani, sbarcati in questi mesi sulle coste italiane. Un religioso la cui figura è non esente da polemiche. E' di questi giorni la notizia che molti fedeli hanno rinunciato alla Messa proprio perché molti locali della parrocchia e della chiesa sono occupati dai migranti. «Ma se ci fossero nella zona almeno dieci centri come i nostri la situazione sarebbe migliore», dice don Biancalani. 

La gran parte viene ospitata in chiesa e dorme su materassi sul pavimento. La situazione, come riconosce lo stesso sacerdote, è che «alcuni parrocchiani hanno abbandonato la chiesa e non partecipano più alle funzioni».

Don Biancalani ammette che «ci sono amici che prima frequentavano la chiesa e adesso non vengono più, ma ci sono tanti altri che ci aiutano ad andare avanti». Il sacerdote comprende i parrocchiani andati via: «Sono vittime di una serie di messaggi mediatici».

Altri, invece, secondo quanto appreso, hanno scritto al vescovo chiedendo la sostituzione del parroco, che non cede sulla sua linea.

I migranti ospitati nelle parrocchie di Vicofaro e Ramini di Pistoia, spiega don Massimo Biancalani, per la maggior parte non rientrano nei programmi di accoglienza retribuiti dallo Stato. «Noi - spiega il parroco - siamo partiti nel 2015 con un piccolo Cas di sei persone, che ormai si sta esaurendo. Tutti gli altri - 190 qui a Vicofaro e 50 a Ramini - sono accolti nella più piena gratuità, quindi andiamo avanti con gli aiuti che vengono dai privati, tanti circoli, alcune parrocchie. Siamo come un ospedale da campo, in mezzo ad una battaglia, siamo qui a raccogliere feriti. Certo sarebbe bello che dietro di noi ci fosse anche un sistema ecclesiale e laico che magari non abbandona questi ragazzi a se stessi. Non dimentichiamo che il peggio arriverà tra poche settimane, con l'arrivo del freddo. Se in tutta l'area metropolitana Firenze-Prato-Pistoia ci fossero almeno dieci centri come il nostro la situazione per questi ragazzi sarebbe migliore».

Il matroneo della chiesa di Vicofaro, quartiere residenziale di Pistoia è trasformato in un dormitorio, con materassi disposti sul pavimento, e la notte ci dormono circa 180 persone.