Il progetto della nuova funivia che dalla Doganaccia dovrebbe arrivare alla Corno alle Scale, torna al centro dell’attenzione in un incontro organizzato da Legambiente, nel parco di Monteoliveto, a Pistoia. Ne hanno parlato, davanti a una platea interessata: Samuele Pesce e Antonio Sessa di Legambiente Pistoia, Fausto Ferruzza di Legambiente Toscana, Roberto Marini del Wwf Toscana, Mario Beneforti Wwf Pistoia, Laura Bonanno per Italia Nostra e Marco Coppi del Comitato per il no alla funivia. Pesce, nell’introduzione, ha definito il progetto uno spreco di soldi. Ha ricordato che le associazioni contrarie sono più di quaranta, che il processo partecipativo ha lasciato molti dubbi e che adesso si attende l’annunciato resoconto del Comune di San Marcello Piteglio. Sessa ha sollevato perplessità sulle caratteristiche dei partecipanti al processo partecipativo: "Molti di loro – ha detto – hanno alla Doganaccia la seconda casa, mentre avrebbero dovuto esprimersi gli abitanti di San Marcello perché il 90% del tracciato funiviario ricade in quel territorio".
Fausto Ferruzza ha definito la funivia un’opera inutile, tanto più che sotto i 1800 ormai non nevica più. Roberto Marini ha rilevato che bisogna sviluppare la consapevolezza, invece di spendere i soldi per il semplice piacere di farlo, ma senza avere contezza dell’eventuale utilità dell’investimento. Mario Beneforti invece ha ricordato che tutti i documenti sulla questione in discussione sono pubblicati sul sito di "Un altro Appennino è possibile", che nella zona ci sono già due funivie e una terza non ha senso, tanto più che è una delle più ventose d’Europa con raffiche che arrivano a 230 chilometri orari. Laura Bonanno, ha sottolineato il percorso del processo partecipativo e ha rilevato che sarebbe dovuto servire ad approfondire la questione nel merito invece che a scatenare le opposte tifoserie: "C’è bisogno di avere una visione del futuro diversa, quella attuale è antistorica".
Roberta Beneforti ha affrontato la questione dal punto di vista del turismo: "Basterebbe avere un’idea e c’è da affrontare problemi veri, a iniziare dalla denatalità. C’è una mancanza di visione che penalizza la Montagna". Infine Marco Coppi, ha parlato dell’enorme massa di terra che andrà spostata, ha proseguito criticando il percorso partecipativo definendolo "un agguato": "Nelle assemblee paesane, dove abbiamo potuto spiegare le cose, abbiamo raccolto molti consensi, nel progetto mancano parcheggi, strade per garantire la sicurezza in caso di guasti, questi pensano di spostare la gente con sistemi tipo sbarco in Normandia". Infine la critica che ha accomunato tutti è stata rivolta ai rappresentanti delle istituzioni, definiti assenti, nella migliore delle accezioni.
Andrea Nannini