Fine anno con i festeggiamenti nelle case, nei ristoranti e per le strade, ma non sono mancati i gesti di vandalismo e poco rispetto delle regole. E quando a essere delusi sono i sogni e i desideri dei bambini è maggiore l’amarezza, anche di fronte a un danno di poco valore economico, ma di grande valore educativo e affettivo. E’ stata infatti una brutta sorpresa quella della mattina presto di ieri, primo giorno del 2024: sparpagliate per terra, in piazza Risorgimento, e rotte, sono state ritrovate le palline di Natale che erano attaccate al grande abete tradizionale. Le avevano realizzate i bambini e le bambine della scuola dell’infanzia Bargellini, durante le ultime giornate di attività, mettendoci dentro i loro desideri e poi, in collaborazione con il Comune di Quarrata, ognuno aveva appeso la propria pallina, soddisfatto e speranzoso. "Tirava vento forte la notte dell’ultimo dell’anno, può darsi che siano volate via per quello – è il commento di una passante, che non ha voluto rinunciare al beneficio del dubbio – forse questo scempio non è stato intenzionale".
Ma la maggior parte dei cittadini di Quarrata non ha esitazioni e qualcuno assicura anche di aver visto e sentito un gruppetto di giovanissimi intorno all’alberone di piazza, che distruggevano gli addobbi. "Ci si sono voluti divertire apposta, che mancanza di rispetto della comunità! – esclamano alcuni quarratini, e i più indignati sono proprio i genitori dei piccoli che alla scuola dell’infanzia Bargellini si erano impegnati con le loro maestre per realizzare i loro "lavorini"di Natale. Alcune mamme, visto lo scempio nelle foto postate sulla pagina Fb cittadina, hanno ammesso di essersi tenute la pallina del proprio figlio, invece di farle appendere all’albero: "Tanto lo sapevo che finiva così" è il loro commento. "Mio figlio quando ha visto l’albero ha detto: "Mamma hanno rotto la mia pallina", ha scritto un’altra mamma. E nel periodo del Natale del post alluvione, quello in cui doveva essere più sentito l’impegno di far tornare a rivivere la cittadina che solo un paio di mesi fa era invasa dall’acqua e dal fango la comunità si è ammantata di amarezza.
Daniela Gori