Depressione e rabbia, l’onda lunga del covid tormenta i ragazzi. Boom di richieste d’aiuto

Il direttore del Dipartimento di salute mentale, Armellini, fa il punto: "La sola Asl Toscana Centro segue ben 500 casi di adolescenti in difficoltà. Tante segnalazioni di disagio anche dalle scuole"

Pistoia, 23 aprile 2023 - Depressione, disturbi alimentari e attacchi di rabbia. Sono questi i problemi più comuni che vengono trattati dal dipartimento di Salute mentale dell’infanzia e dell’adolescenza dell’Asl Toscana centro diretto dal dottore Marco Armellini.

Negli ultimi anni i numeri degli adolescenti assistiti dai centri sanitari tra Firenze, Prato e Pistoia è raddoppiato e la pandemia è stato un detonatore per molti ragazzi.

"Attualmente in carico ai nostri servizi, nella sola Asl Toscana centro ci sono 500 adolescenti – racconta Armellini –. Parliamo di numeri raddoppiati e che ci allarmano perché vedono coinvolti non solo i ragazzi dai 15 anni in poi ma anche bambini di 10 anni".

L’isolamento dovuto al Coronavirus ha scatenato una serie di disturbi mentali che hanno portato decine di famiglie pistoiesi a rivolgersi agli specialisti dell’Asl.

"Abbiamo atteggiamenti autolesionisti, attacchi di rabbia, disturbi alimentari e sindromi depressive – aggiunge Armellini –. Un numero elevato di casi che se prima della pandemia vedevano coinvolti maggiormente gli adolescenti maschi ora, stiamo assistendo ad una crescita di casi anche tra le ragazze".

Ma è l’abbassamento vertiginoso dell’età in cui compaiono i primi sintomi a preoccupare i medici ?

"Trattiamo casi anche in bambini di 10 al massimo 11 anni – dice ancora il direttore di dipartimento – Non era mai accaduto prima".

Sul fronte scolastico è incrementata l’attività dell’Asl . Pistoia, ormai da anni, vanta il primato di certificazioni di disabilità e quindi della necessità di inserimento nel mondo scuola, di insegnanti di sostegno che affianchino gli studenti.

Ma come mai proprio qui, in tutta la regione, si registra la più alta concentrazione di alunni certificati?

"Le scuole pistoiesi sono molto attente al disagio degli studenti e segnalano prontamente i casi borderline – commenta Armellini –. C’è poi da dire che in alcuni casi sono gli insegnanti a spingere ad una certificazione per crisi di rabbia, comportamenti ingestibili o ritardi lievi. Non è un illecito, sia chiaro. La legge attuale consente di certificare i ragazzi per casi simili, diciamo che dobbiamo andare nella direzione di distruggere il vecchio sistema e creare canali nuovi che consentano assistenza anche senza certificazione ai ragazzi più problematici".

Intanto il dipartimento diretto dal dottor Armellini ha già avuto diversi incontri con varie Consulte degli studenti per fronteggiare i disagi degli adolescenti, problemi che poi vanno a ripercuotersi sul rendimento scolastico. "Ci hanno chiesto cose precise alle quali vogliamo rispondere rapidamente – dice il dottore – Parliamo di intercettare i ragazzi fuori dall’ospedale e dalla scuola, in ambienti più informali per sostenerli nel disagio. In secondo luogo ci occuperemo insieme a loro del supporto tra pari. Rendere in grado un ragazzo di aiutare un suo amico è la terapia più efficace e duratura che possiamo sperimentare".