REDAZIONE PISTOIA

Per le vittime del terrorismo: "Difendere i nostri valori"

Cerimonia e posa di due corone di alloro con le autorità civili della città di Pistoia. Morandini: "Non farsi accecare dall’odio, unico modo per difendere la libertà".

Un momento della cerimonia di ieri

Un momento della cerimonia di ieri

PISTOIA

Nell’area monumentale della ’Memoria storica’, accanto alla chiesa di San Francesco, in occasione del Giorno della Memoria, ricorrenza istituita con legge con nel 2007 e fissata nel giorno in cui fu ritrovato il corpo di Aldo Moro, le autorità civili della città di Pistoia si sono riunite per commemorare le vittime del terrorismo interno ed internazionale e delle stragi. Alla solenne cerimonia, organizzata dal Cudir in collaborazione con la Prefettura e il Centro Studi Donati di Pistoia, hanno partecipato rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia Penitenziaria e della Polizia di Stato, della Croce Rossa Italiana, della Guardia di Finanza, dei vigili del fuoco e della polizia provinciale, oltre che rappresentati del 183mo battaglione Nembo.

Nel corso della cerimonia, davanti alla vicesindaca di Pistoia Anna Maria Celesti, del consigliere comunale Matteo Giusti, del presidente del Centro Studi Donati Francesco Niccolai e del viceprefetto aggiunto e Capo di Gabinetto Giulio Morandini, sono state posate due corone d’alloro a ricordo di tutte le vittime del terrorismo. Prendendo parola, il viceprefetto Morandini ha voluto ricordare "tutti quei poliziotti, magistrati, giornalisti, militari, politici, attivisti e cittadini comuni" che hanno perso la vita nelle stragi e negli attacchi compiuti da "persone di opposte fazioni che hanno cercato di spargere terrore".

"La violenza colpisce tutti indistintamente e mette in grande pericolo le nostre libertà. La risposta al terrorismo, allora, non fu solo da parte delle autorità e delle istituzioni, ma venne dalla gente comune, dalla reazione morale e politica del popolo che fece così prevalere la Repubblica" ha aggiunto il viceprefetto, richiamando Aldo Moro, aggiungendo poi che "oggi alcune verità sono state raggiunte ma altre ancora attendono di essere svelate. Il nostro compito è di non farci accecare dall’odio o tentare dalla violenza. Ai giorni nostri, la minaccia terroristica agisce in maniera diversa, strumentalizza idee e fedi religiose differenti per incitare alla guerra. Davanti a questo pericolo, solo la democrazia e le sue libertà possono difenderci senza rinunciare ai nostri valori". È una strada complessa e faticosa – ha concluso – "ma è l’unica capace di assicurare benessere, diritti e pace: solo la democrazia può fungere da antidoto alla violenza che minaccia la vita e le persone".

Corrado Ciampi