L’effetto Covid colpisce il lessico: siamo più poveri anche di parole

La lotta all’impoverimento linguistico parte da Pisa: nasce il Centro CECIL, progetto finanziato dal MUR al Dipartimento di Filologia Letteratura e Linguistica

La presentazione del Cecil

La presentazione del Cecil

Pisa, 6 aprile 2023 –  “Per vocazione noi siamo multiculturali, muti lingue e contrari al purismo e supremazia della lingua italiana rispetto ad altre lingue. Tutte le lingue sono belle ed affascinati". Lo dice la direttrice del Dipartimento di filologia, letteratura e linguistica di Unipi, Roberta Ferrari e lo riferisce a margine della presentazione del "Cecil" il centro di eccellenza per il contrasto all’impoverimento linguistico nato con otto milioni del Pnrr. Queste sue dichiarazioni, sono un commento implicito, alle varie esternazioni del Governo sul Liceo Made in Italy e sulla "epurazione" della lingua italiani dai vari anglicismi e francesismi. "siamo contro l’affermazione di una lingua sull’altra – continua Ferrari -, la lingua è una cosa viva e la si apprende spesso solo assimilando anche la cultura di cui è permeata".

La vice direttrice , Giovanna Marrotta ribadisce il concetto: "Non si può imbrigliare una lingua. I parlanti restano liberi". Che ci sia un impoverimento della nostra lingua, è però assodato. "Il fenomeno inizia alle medie, continua alle superiori fin ad invadere anche i nostri corsi universitari. Eliminare le cause che stanno alla base di questo fenomeno non sono oggetto del centro ma quello che dobbiamo fare è rilevare questo fenomeno dal punto di vista scientifico. Qualcuno deve iniziare a farlo ed è l’ateneo pisano a farlo": dice Fabrizio Cigni delegato alla ricerca del dipartimento. Ed è un bene che il Cecil sia sorta visto che in Italia non esiste un’autorità pubblica con poteri giuridici come sono ad esempio l’Académie française e il Conseil international, per la Francia, o la Real academia espanõla per la Spagna.

«Cecil – prosegue Ferrari – è un progetto sicuramente ambizioso - ha spiegato Roberta Ferrari - nato dalla convinzione che il contrasto all’impoverimento linguistico sia una emergenza del nostro tempo. I giovani sono sempre meno attrezzati per comprendere e produrre testi che sono necessari ad affrontare le loro sfide come studenti, lavoratori e cittadini".

Nel progetto – ha sottolineato Marotta - una componente fondamentale riguarda la ricerca volta ad evidenziare gli aspetti più critici dell’impoverimento linguistico, sul piano sia orale che scritto, monitorando la capacità di produrre e comprendere testi". "Carenza lessicale e difficoltà nella comunicazione sono preoccupazioni vissute e notate anche da chi come noi vive nel mondo dell’impresa - ha commentato Patrizia Alma Pacini presidente commissione cultura Confindustria Toscana - Emerge purtroppo un reale e crescente impoverimento lessicale espresso non solo nell’impiego di un numero limitato di vocaboli della lingua italiana, ma anche nella inabilità ad assegnare più significati a una parola.

Per aziende e imprese la comunicazione è fondamentale non solo al proprio interno, ma anche verso l’esterno. Rileviamo insomma diversi segnali d’allarme forte che hanno motivato Confindustria a partecipare a questo progetto e a svilupparne altri: l’interazione del mondo del lavoro con il mondo della scuola deve essere sempre più efficace".