Giacomo Bini
Cronaca

"Demonizzare la plastica? Ora basta"

Fabia Romagnoli (Mariplast): "Un materiale che inquina molto meno di altri materiali. Adesso è necessario cancellare la tassa"

"Basta demonizzare la plastica, che si è dimostrata essenziale anche per l’igiene e la sicurezza contro il Covid, sarebbe anzi logico e responsabile cancellare la plastic tax per ora solo posticipata al primo gennaio 2021". E’ un appello a un "approccio scientifico e non ideologico" quello lanciato da Fabia Romagnoli, titolare della Mariplast di Montale, una ditta che produce supporti di plastica per il tessile, e delegata alla sostenibilità Consiglio di presidenza di Confindustria Toscana Nord. Cosa direbbe a chi considera la plastica un nemico dell’ambiente?

"Intanto in questa produzione non ci sono residui di lavorazione, inoltre si consuma pochissima energia, perché la plastica fonde a 170-180 gradi mentre il vetro fonde a 600-800 gradi, non si utilizza acqua, perché c’è un riciclo sempre della stessa acqua per il raffreddamento, non si usa gas, si consuma meno energia nel trasporto. E poi, anche alla fine della vita di un prodotto, la plastica è tutta riciclabile".

E cosa state facendo, come imprese del settore, per migliorare il recupero del materiale?

"Come Confindustria si sta cercando di fare un progetto per analizzare il ciclo di vita del prodotto, dalla progettazione alle risorse impiegate nella produzione, nel trasporto fino al recupero".

Quindi per lei è sbagliato aspirare a un mondo senza plastica?

"E’ impossibile e sarebbe un peggioramento. Anche sulla sostituzione della bottiglietta di plastica con la borraccia di alluminio, parliamone, perché la produzione di alluminio ha un impatto ambientale peggiore e poi c’è la questione igienica di una borraccia che si riutilizza e potrebbe non essere lavata bene. Nell’emergenza Covid la plastica è essenziale. Nell’imballaggio alimentare con i contenitori monouso e le pellicole protettive, consente migliore conservazione, maggiore sicurezza igienica e minori sprechi, per non parlare dei dispositivi sanitari".

Le aziende del settore non dovrebbero fare di più sull’educazione a non abbandonare la plastica nell’ambiente?

"E’ nelle nostre intenzioni, anche come Confindustria, iniziare con la sensibilizzazione partendo dalle scuole".

La plastic-tax vi spaventa?

"Ci opponiamo perché è una tassa che è la metà del costo della materia prima, una cosa folle, poi paghiamo già una tassa sugli imballaggi".