Dalle parole alle mani: 100 nuove vittime

Cresce il numero dei casi al Centro Aiutodonna. Medici e forze dell’ordine nel convegno della Società della Salute: obiettivo fare rete

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Sono mariti, compagni, fidanzati, oppure ex incapaci di rassegnarsi. Sono italiani, istruiti talvolta anche sopra la media, occupati, in una sola parola: insospettabili. La violenza sulle donne si consuma per mano di uomini lontani dal comune immaginario del maltrattante, del violento che nei casi estremi si trasforma persino in omicida. E poi ecco i numeri, freddi ma necessari per affrescare la dolorosa crescita: novantasei nuove donne seguite dal Centro Aiutodonna in questo 2022, la quasi totalità delle quali (94%) dichiara di aver subito le cosiddette violenze ‘invisibili’, psicologiche, accompagnate da quelle che invece sì, si vedono sul corpo (70%) e da quelle altrettanto spregevoli quali le violenze economiche (14%). Il 25 Novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, ancora una volta diventa spunto per imbracciare il megafono e dire basta, educare, condividere il dolore delle maltrattate e farsene ciascuno carico affinché quei macabri contatori possano quanto prima azzerarsi.

Ed è stato questo lo scopo del convegno "Violenza di genere, violenze intrafamiliari: questioni aperte" organizzato dalla Società della Salute pistoiese (Sds) che in una maratona a più voci ha inteso andare dritto al cuore del fenomeno, insistendo su un concetto che più di ogni altro può vincere il problema: fare rete, condividere.

"Serve un cambio di mentalità, un salto culturale – ha sottolineato aprendo i lavori la presidente della Sds Anna Maria Celesti – che si riesce ad acquisire solo con un lento, costante e lungo lavoro su più fronti. Una presa di coscienza che non può riguardare solo i professionisti del settore ma l’intera comunità". Una lunga giornata d’interventi alla quale hanno partecipato coi loro saluti la prefetta Licia Donatella Messina, la questora Olimpia Abbate, il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, che ha auspicato un "25 novembre oltre il 25 novembre", la sindaca nonché consigliera provinciale con delega alle pari opportunità Lisa Amidei e l’avvocata Chiara Mazzeo consigliera provinciale di parità. Tanti i punti di vista riuniti attorno allo stesso tavolo, a partire dal magistrato Claudio Curreli, tra le altre cose coordinatore del protocollo "Vittime vulnerabili" siglato nel 2014 e poi aggiornato negli anni, punto comune di partenza per un dialogo a più voci per trovare soluzioni attorno alla violenza di genere. Un’occasione quella di ieri utile per chiedersi cosa ancora c’è da fare. A partire dalla categoria degli psicologi, i cui modelli sarebbero da rivedere e correggere, come ha evidenziato la psicologa e psicoterapeuta Ilaria Caciolli, auspicando una formazione sempre più interdisciplinare, ma anche da quella degli assistenti sociali, per la consigliera dell’Ordine toscano di settore Valentina Raimondo da specializzare quanto più possibile. E c’è poi la rete dei medici di famiglia, fondamentale per intercettare i primi segni di violenza sulle donne, eppure troppo stretta dalla burocrazia come ha denunciato la dottoressa Paola David, vice presidente dell’Ordine pistoiese: "Voglio tornare a fare il medico di famiglia per come lo intendo io, e avere il tempo dell’ascolto".

A raccontare i servizi e i progressi del Centro Aiutodonna c’era la responsabile Donatella Giovannetti, che ha ricostruito le tappe recenti compresa la sottoscrizione di un protocollo Sds-Ordine degli avvocati che oggi consente di offrire consulenza legale gratuita alle donne. "Da quando esiste il Centro, 2006, le donne aiutate sono state 1.307, un numero enorme – ha detto -, con un picco di 108 nuovi accessi nel 2019. La media mensile di prese in carico per supporto psicologico è di ben 52 donne. Donne italiane, occupate per la maggior parte, con un’istruzione". Tra gli altri numeri, ieri sono emersi anche quelli della divisione polizia anticrimine, snocciolati dal vice questore Antonio Fusco che nel ricordare i provvedimenti adottabili dal questore in materia di violenza sulle donne ha parlato di sedici ammonimenti per atti persecutori, altrettanti per violenza domestica, con 290 interventi scudo (ovvero episodi rientranti anche nel codice rosso) nel periodo 1 gennaio 2021-25 novembre 2022. "Anche nel nostro tribunale molti sono i processi per maltrattamenti e violenza sessuale – ha aggiunto l’avvocata Cecilia Turco, presidente dell’Ordine di Pistoia -. L’avvocatura è cresciuta nell’assistenza alle vittime di questi reati e mai accadrà che avvocate si rivolgano alla propria assistita con atteggiamenti paternalisti o chiedendo ‘perché non hai denunciato prima?’".

linda meoni