REDAZIONE PISTOIA

Dal Focaccia al Bestia… nella Divina Commedia Un viaggio a spasso dentro i gironi danteschi

Chi erano i personaggi pistoiesi citati dal poeta. Avevano in comune. una pessima fama

Vanni Fucci, detto il "Bestia", era il figlio illegittimo del pistoiese Fuccio de’ Lazzari, ricordato come un uomo estremamente violento e infatti fu condannato anche per omicidio. Nella Divina Commedia è collocato da Dante nella bolgia dei ladri e lui stesso si presenta così: "Io piovvi di Toscana, poco tempo è, in questa gola fera. Vita bestial mi piacque e non umana, sì come a mul ch’ì fui: son Vanni Fucci bestia, e Pistoia mi fu degna tana". Poi continua: "In giù son messo tanto perch’io fui ladro a la sagrestia d’ì belli arredi". Nel canto successivo Vanni Fucci rincara la dose e con le mani rivolte verso il cielo, fa il famoso "gesto delle fiche" e impreca contro Dio. Un altro personaggio infernale dantesco è Vanni De’ Cancellieri, più noto come "il Focaccia", nato a Pistoia nella seconda metà del XIII secolo. A dispetto del suo soprannome (buono come il pane, buono come una focaccia) era un tipo violento e rissoso. Infatti, per vendicare la morte di un membro della famiglia Vergiolesi, cui apparteneva la sua sposa, Vanni uccise Detto de’ Cancellieri, appartenente al ramo di parte nera della sua stessa famiglia. Questo episodio lo rese colpevole agli occhi di Dante della grave colpa di tradimento dei congiunti.