
Crollo dei prestiti: "Troppe le difficoltà. Siamo in recessione". Ma Pistoia tiene botta
Un calo del 24% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per i prestiti alle famiglie necessari per l’acquisto di una abitazione. Un dato che, guardandosi intorno, posiziona la nostra provincia addirittura in una situazione migliore rispetto al dato regionale e nazionale, ma non c’è certo da fare i salti di gioia. E’ questo ciò che emerge dai dati Bankitalia, rielaborati da Fisac-Cgil, per quel che concerne i prestiti rilasciati dalle banche al 30 settembre 2023 e il confronto viene fatto sullo stesso periodo del 2022. A livello generale, in Toscana c’è un calo del 4%, per quanto riguarda le imprese attestandosi su una cifra persino in controtendenza con i dati nazionali. Passando, invece, ai prestiti alle famiglie, si vede come in Italia si viaggia al -29%, si va leggermente meglio in Toscana (-28%) e si tiene ancora di più botta a Pistoia e provincia con un -24%. Un calo che attesta il territorio al terzo posto alle spalle di Lucca (-8,49%) e Prato (-19,77%) arrivando, però, quasi a doppiare addirittura Grosseto che ha registrato un calo vicino al 41%.
"Stiamo registrando negativamente gli effetti del giro di vite avviato dalla Bce per ridurre l’inflazione – commenta il segretario generale di Fisac-Cgil Toscana, Paolo Cecchi – è opportuno chiedere un maggior intervento della politica per gestire al meglio le difficoltà che i cittadini toscani stanno attraversando, soprattutto coloro che hanno redditi più bassi".
Un’altra voce particolarmente problematica, però, è il considerevole aumento delle surroghe, ovvero il trasferimento in corsa di un mutuo da una banca ad un’altra per cercare condizioni più favorevoli. Il dato toscano parla di un +335,4% a fine settembre 2023 sullo stesso periodo dell’anno precedente, mentre per la nostra provincia si viaggia al +301,69%. Per questa voce Pistoia si piazza al sesto posto in Toscana nella classifica guidata da Pisa (+134,1%) davanti ad Arezzo e Prato mentre anche in questo frangente è Grosseto fanalino di coda visto che arriva quasi al +1200% di surroghe nel confronto sullo stesso periodo.
"Una minore erogazione di prestiti significa che c’è una recessione effettiva nel corso del 2023 – spiega Leonardo Bardi, segretario Fisac-Cgil per Pistoia e Prato – questo perché l’inflazione cresce ed i contratti non vengono rinnovati: per di più, diventa difficile indebitarsi con tassi d’interesse alti e, così facendo, si va ad ingessare il mercato. Ma l’aspetto che preoccupa maggiormente sono i mutui a tasso variabile che, in questa panoramica, crescono troppo e, di conseguenza, si arriva a veder triplicate le surroghe perché, nel cittadino, si instaura la paura degli aumenti e quindi si innescano le fughe verso altre banche. Il fenomeno, purtroppo, difficilmente potrà essere arginato – conclude – e anzi, in maniera progressiva andrà a ledere il potere d’acquisto di tutte le famiglie".
Saverio Melegari