REDAZIONE PISTOIA

"Costi già alti, ora la mazzata" Unire le forze per resistere

C’è chi lo ha già fatto in tempi non sospetti. Tanti gli esempi in provincia

La strada sembra ormai tracciata: sempre più società dilettantistiche in futuro potrebbero fondersi, unire le forze o cambiare denominazione. Un modo per abbattere i costi che dal post-Covid in poi hanno iniziato ad incidere in maniera sempre più preponderante nei bilanci societari, con la nuova riforma dello sport che potrebbe accelerare ulteriormente questi processi. Questo l’impatto che il nuovo provvedimento potrebbe avere sul mondo del calcio pistoiese, per una situazione comune a club di tutta Italia. Già solo nelle scorse settimane, sono nate due nuove società dall’unione di quattro precedenti sodalizi: Meridien e Lampo hanno dato vita alla Lampo Meridien (che milita in Promozione) mentre Spedalino Le Querci e Candeglia hanno formato il Qcs Pistoia (Prima Categoria). Ricondurre tutto ciò alla sola novità legislativa rappresenterebbe una forzatura, ma la riforma ha rappresentato un motivo ulteriore per unire le forze. "Dall’emergenza sanitaria in poi, i costi per le società sportive sono aumentati. Anche solo per quanto riguarda le utenze – ha commentato Roberto Poli, dirigente del QCS Pistoia – ecco perché a mio avviso un numero crescente di club valuterà l’opportunità di fondersi o di cambiare denominazione, unendosi ad un’altra realtà sportiva. Nel nostro caso, abbiamo sempre avuto grande rispetto dello Spedalino Le Querci: sempre avversari, mai nemici. E dopo esserci incontrati con i loro dirigenti, nel giro di poche riunioni abbiamo deciso di procedere insieme". Diverso, in parte, il discorso che ha portato alla nascita della Lampo Meridien, che adesso sogna il salto in Eccellenza: la Lampo era retrocessa e rischiava di far registrare carenze di organico a livello dirigenziale, la Meridien mirava a potenziarsi e ad ottenere una base sociale più solida. Un’azione che permette alla nuova realtà di affrontare con maggior forza e maggior serenità gli effetti della riforma. Anche se le perplessità non mancano. "A mio avviso, il nuovo provvedimento rischia di comportare un ulteriore aumento dei costi del 30%, per varie società che si troveranno ad esempio a dover assicurare un custode o un segretario – ha commentato Elio Rinaldi, dirigente della Lampo Meridien – il rischio è che i club si trovino a dover aumentare le rette della scuola calcio, con tutto ciò che ne consegue. Noi continueremo a dare una mano a chi si iscrive e ci siamo già rivolti ad un commercialista. Ma con le premesse attuali, tre società su dieci rischiano di sparire". Dubbi sulla riforma vengono espressi anche da Siriano Gelli, dirigente dell’Atletico Casini Spedalino. Il sodalizio aglianese-quarratino è stato uno dei "pionieri" del post-Covid (insieme al Montale Pol.90 Antares): è sorto nel 2022 dall’unità di intenti fra Atletico Spedalino e Sporting Casini, chiudendo con la conquista dei playoff di Seconda Categoria la prima annata. "Siamo soddisfatti della nostra scelta, al di là dei risultati positivi: abbiamo finalmente una struttura nella quale allenarci in pianta stabile – ha detto – per quanto riguarda la riforma, temo che a determinate condizioni rischi di danneggiare i settori giovanili di alcune società: mi auguro di essere smentito".