REDAZIONE PISTOIA

Costellazioni di opere, tra marmo e terracotta

Inaugurata alla Galleria Vannucci di via Gorizia la mostra dove dialogano due artisti: Michelangelo Consani ed Emanuele Becheri

Costellazioni di opere, tra marmo e terracotta

È un dialogo che prosegue ancora attraverso i binari dell’arte e che lo fa stavolta mettendo in comunicazione l’opera di due affinità espressive, quelle di Michelangelo Consani e di Emanuele Becheri. Nuovo capitolo della serie "A due" alla Galleria Vannucci di via Gorizia 122 a Pistoia dove domenica scorsa è stata inaugurata la mostra "Opere/Costellazioni" (fino al 21 aprile; il mercoledì e venerdì dalle 17 alle 19.30, il sabato dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 17 alle 19.30 oppure gli altri giorni su appuntamento). Il progetto della Galleria mira a esplorare la ricerca artistica come mezzo per riflettere sul presente da diverse prospettive. In particolare, "Opere/Costellazioni" invita a riflettere sulle tracce della scultura e tale dialogo non a caso è iniziato da una conversazione quando i due artisti si sono ritrovati a lavorare in una fonderia ognuno alla propria opera. Da quel momento il dialogo si è aperto ragionando sui materiali ‘classici’ della scultura e non solo. Michelangelo Consani considera simbolicamente le opere di questa mostra come frammenti di un unico autoritratto, prendendo come punti fermi alcuni momenti fondamentali della sua esistenza. Utilizza materiali classici della scultura come bronzo, marmo nero del Belgio e marmorina. Le basi delle opere diventano parte integrante della scultura. Emanuele Becheri presenta tre opere in terracotta che rappresentano alcuni dei ‘temi’ essenziali che l’artista sta maturando dal 2017, anno in cui ha iniziato a rivolgersi verso il mondo della plastica. Una Testa, una Figura e una Coppia dialogano fra loro e altresì instaurano, fra le righe, un discorso scultoreo con alcune opere di Consani laddove, in maniera diversa, maestri del passato hanno informato il loro pensiero nel tempo.

Nel percorso della mostra le opere di Consani e Becheri si osservano reciprocamente, quasi come se ciascuno raccontasse qualcosa all’altro. La project room della galleria ospita, per la prima volta, due opere che sono il segno di una reciprocità e di una vicinanza, due opere destinate a non separarsi mai.

Consani, livornese classe ’71, da tempo concentra il suo fare arte entro scarti minimi nella lettura dell’esistente. Dal percorso iniziale vissuto come atipico scultore, Consani ha proceduto verso un esponenziale rallentamento della produzione, intesa come creazione di beni materiali, di oggetti da consumare, di feticci, per concentrarsi verso la messa in discussione delle categorie che determinano il nostro essere moderni consumatori. Punto di partenza dell’arte di Becheri è il contrasto tra ombra e luce, ampliando la ricerca a ogni tipo di media e di reciprocità autoriale. Dal 2016 sperimenta l’ambito delle performance sia visive sia sonore, per poi imboccare la strada del disegno e quindi della scultura e della fotografia. Attualmente il suo lavoro è concentrato sulla Scultura sia in termini puramente plastici (terracotta) sia nella sperimentazione legata alla fusione in bronzo e altri metalli. Per appuntamenti 0573.20066; 335.6745185.

linda meoni