Coronavirus. Asl a Diocesi di Pistoia, criticità fra migranti della parrocchia di Vicofaro

Don Biancalani: "Situazione di emergenza, ma non possiamo metterli in mezzo a una strada. Trovate solo piccole cose: i ragazzi sono costantemente seguiti da nostri medici"

don Massimo Biancalani

don Massimo Biancalani

Pistoia, 11 aprile 2020 - “Nella giornata di ieri, venerdì 10 aprile, la diocesi di Pistoia ha ricevuto una comunicazione dell’Asl relativa alla situazione igienico sanitaria della parrocchia di Vicofaro. La notificazione segnala una serie di criticità e alcune procedure da attivare per mettere rapidamente in sicurezza sanitaria la struttura e tutelare le persone accolte dai rischi di contagio Covid-19”.

E' quanto riferisce in una nota la diocesi di Pistoia, in merito al centro di accoglienza migranti, gestito da don Massimo Biancalani. La diocesi precisa inoltre che “come più volte sottolineato dallo stesso Vescovo”, la diocesi stessa “vuole attenersi a quanto le attuali norme igienico-sanitarie richiedono, per il bene stesso dei migranti ospitati e dei cittadini in genere”. “Si tratta, tra l’altro – si legge nella nota -, di proseguire e velocizzare il percorso già iniziato con il trasferimento dei migranti dalla parrocchia anche in altre strutture, percorso condiviso al tavolo di lavoro e, a livello istituzionale, in particolare con la prefettura di Pistoia. Tutelare la salute e la dignità dei migranti attualmente ospitati in parrocchia e realizzare una accoglienza piena, bella e condivisa è sempre stato e resta l’unico intento di tutto il percorso fin qui fatto che la diocesi e gli enti collaboratori intendono portare avanti”.

Don  Massimo Biancalani, dal canto suo riferisce che “il sopralluogo è a vvenuto a seguito di una denuncia dei vicini, che si sono lamentati per la presenza di bagni chimici davanti alla struttura, ma su questo abbiamo dimostrato che vengono regolarmente puliti da una ditta specializzata e perciò non sono state fatte osservazioni. Il personale ha tuttavia trovato due ragazzi senza mascherine, ad una distanza non adeguata fra loro e la mancanza del liquido disinfettante per le mani, che noi teniamo all'interno, comunque hanno rilevato questa cosa come una criticità”.

“Non nego – prosegue il prete – che la nostra è una situazione di emergenza che stamo aspettando di risolvere con la ricollocazione in locali adeguati dei migranti nostri ospiti, che continuano ad essere tanti. Resta il fatto che nell'attesa non possiamo metterli in mezzo ad una strada, altrimenti sarebbe peggio”. “Per quanto riguarda la situazione sanitaria - conclude don Massimo - i ragazzi vengono costantemente visitati dai nostri medici e al momento non sono emersi sintomi legati al covid 19”.

Pa.Ce.