Consiglieri contro l’inceneritore. Il ritorno del gruppo "Iononcisto"

Si era formato la prima volta nel 2015 contro la prospettiva di un prolungamento dell’attività dell’impianto. Riunisce i comuni della Piana e comprende Montemurlo. Dice "no" a tutte e tre le proposte del Cis.

Per la chiusura dell’inceneritore e per una soluzione alternativa alle tre proposte avanzate nel bando del Cis è rinato il gruppo "Iononcisto" che riunisce consiglieri comunali di diversi colori politici e dei diversi comuni della piana, compreso Montemurlo. La ricostituzione del gruppo, che si era formato per la prima volta nel 2015 contro, anche allora, la prospettiva di un prolungamento della vita dell’impianto di via Tobagi, è avvenuta venerdì sera al Centro Nerucci in una riunione i cui esiti sono stati presentati ieri.

Fanno parte del gruppo, che però è aperto ad altre adesioni, la consigliera di Montale Barbara Innocenti di Insieme per Montale, i quattro consiglieri del centrodestra di Montale guidati dal capogruppo Lorenzo Bandinelli, Alberto Guercini di Agliana in Comune, il consigliere di Agliana Fabrizio Nerozzi, attualmente nella maggioranza che sostiene il sindaco Luca Benesperi con deleghe all’ambiente, Massimo Bartoli consigliere del M5S di Agliana, Nicoletta Santoni del M5S di Montemurlo. L’obiettivo è promuovere iniziative per respingere ogni prosecuzione della vita dell’inceneritore in qualsiasi forma. "Non spettava a noi trovare soluzioni alternative – dice Barbara Innocenti di insieme per Montale – ma siccome i sindaci e il Cis per anni non hanno proposto nulla prenderemo noi l’iniziativa perché le tre proposte venute dal bando sono inaccettabili". "Bisogna governare il cambiamento non subirlo – dice Bandinelli – in questi anni a parole si è parlato di tante ipotesi, dal gassificatore all’impianto per gli scarti tessili senza però che i comuni facessero nulla per preparare davvero una riconversione in un impianto che non bruci i rifiuti".

"Diciamo no alle tre proposte – ribadisce Nerozzi – serve una quarta proposta che secondo me deve seguire l’esempio di Contarina a Treviso dove si va verso la differenziata al 97% che renderebbe non necessario l’inceneritore. Quella è la strada, non si può fare in pochi mesi, ma bisogna andare in quella direzione. Nell’Ato c’è una grossa pressione, specie da parte dei comuni più grandi, a mantenere l’inceneritore di Montale, i nostri comuni devono proporre una soluzione alternativa". Nerozzi ha annunciato un consiglio comunale aperto ad Agliana ai primi di febbraio (la data sarà decisa domani).

"Questo territorio ha già dato abbondantemente – dice Susanna Zinzocchi del M5S di Pistoia e della Piana presente in sostituzione di Massimo Bartoli di Agliana – ora bisogna chiudere l’inceneritore e trovare una soluzione diversa". "Questo nella tutela dei posti di lavoro" precisa Bandinelli. "Anzi – aggiunge Innocenti – con un impianto di riciclo i posti di lavoro si raddoppierebbero". Quanto al percorso partecipativo Innocenti precisa che "non può certo ridursi a qualche incontro sulle tre proposte".

Giacomo Bini