
Stefano Morandi, presidente Confcommercio Pistoia Prato
Pistoia, 11 settembre 2021 - Stefano Morandi lascia la presidenza di Confcommercio Pistoia e Prato, dopo averla guidata per 16 anni e 4 consigliature, dal 2005 ad oggi.
Presidente, perché questa decisione? «Il prossimo ottobre scade l'attuale consigliatura e quindi andremo al rinnovo delle cariche. Dopo 16 anni credo che sia giunto il momento di passare la mano. Siamo stati previdenti e a suo tempo abbiamo cominciato a lavorare per individuare una nuova classe dirigente. Oggi abbiamo tra i nostri colleghi un gruppo di persone giovani con tutte le caratteristiche per svolgere il ruolo di amministratori della nostra associazione. In particolare c'è una figura, che mi sento di proporre, il mio attuale vicepresidente, Gianluca Spampani, che ha tutte le condizioni e caratteristiche per subentrare al mio posto, ha 20 anni meno di me, ma ha anche tanta esperienza nel mondo imprenditoriale. Secondo me ha tutte le condizioni per poter svolgere il ruolo di presidente. Naturalmente saranno gli organi preposti a decidere, ma credo che ci ci siano le condizioni per fare un rinnovamento forte, senza traumi, con un trasferimento di 'poteri' in assoluta continuità con la gestione di questi ultimi anni».
Adesso cosa farà, il pensionato? «Assolutamente no. Farò quello che ho sempre fatto. La mia attività è stata fondata dai miei avi nel 1889, quindi 132 anni fa. Da un po' di anni si è inserito mio figlio: credo che ora tocchi a lui prendere le redini dell'azienda, ma io continuerò dandogli una mano, anche se credo che sia giusto anche in questo caso procedere al ricambio generazionale. Per il piccolo commercio è un momento difficile, ma con la buona volontà si può fare ancora qualcosa di buono».
A proposito di difficoltà, lo slogan che Confcommercio ha sposato nella scorsa primavera, a seguito della crisi pandemica, è 'Riaprire per non chiudere più'. Alle porte dell'autunno quali sono le prospettive? «Memori delle dinamiche del 2020, di una cosa siamo certi: non accettiamo passi indietro. Non contempliamo ulteriori limitazioni e chiusure, visto il tempo avuto per poter organizzare una gestione consapevole della pandemia».
C'è grande attesa per la definizione del bando per l'acquisizione della maggioranza della Società Terme di Montecatini da parte di un soggetto privato. Qual è la posizione di Confcommercio in tal senso? «Si tratta di un passaggio che si sta facendo attendere da ormai troppo tempo e che oggi appare irrimandabile».
Anche Pistoia ha i suoi nodi al pettine da sciogliere, alcuni più urgenti di altri. L'ex Breda per esempio, ma anche i collegamenti con Firenze. «Guardiamo positivamente alle manifestazioni d’interesse ricevute per l’acquisizione dell’area Ex Breda che, se andassero a buon fine, determinerebbero una svolta per la città. Migliorare i collegamenti con il capoluogo toscano ci permetterebbe di progettare nuovi scenari per le imprese dei nostri settori e darebbe un respiro più ampio a Pistoia. La partita resta però lontana da una conclusione».
Sedici anni alla guida dell'associazione: tra le cose fatte qual è quella di cui va maggiormente fiero? «Sono due. L'accorpamento della Confcommercio di Pistoia con il territorio di Prato. Un accorpamento che poteva sembrare una follia, ma che a distanza di sei anni si è dimostrato un successo. I due territori si sono integrati vicendevolmente. E il prossimo sarà un consiglio praticamente paritetico. L'altro aspetto che ha caratterizzato il mio mandato è l'aver presieduto per 10 anni, dal 2010 al 2020, la Camera ci commercio di Pistoia, prima che avvenisse la fusione con quella di Prato. È stata una novità, perché mai un rappresentante del commercio aveva gestito la Camera di commercio a Pistoia e mai negli ultimi anni un presidente aveva fatto due mandati consecutivi».
Patrizio Ceccarelli