
La liberazione degli insetti da Mati
Pistoia, 27 luglio 2018 - Combattere gli insetti nocivi con altri innocui. Coccinelle, ragnetti e acari per combattere i parassiti e mantenere le piante sane. Così procede la «lotta integrata» in alcune attività agricole pistoiesi come l’«Orto fair» della Mati 1909.
Tutte le aziende possono utilizzare questo metodo che – si assicura – ha prezzi contenuti e risultati degni di nota: 17 euro per un flacone contentente insetti che possono proteggere fino a mille metri quadrati di terreno. Commercializzato da una società di Bologna, il prodotto viene usato anche per alcune piante come le rose. «Attraverso questo sistema – dice Francesco Mati – possiamo controllare le avversità con un sistema il più possibile sostenibile».
Coccinelle e ragni vengono infatti liberati, un paio per ogni metro quadro, proprio intorno agli ortaggi o alle piante che si vogliono proteggere «agendo – spiega Andrea Gagnarli che all’orto Mati cura questo tipo di interventi – sia a livello aereo attraverso gli odori che alle radici». Il parassita ne avverte la presenza e, sapendo che gli insetti rischiano di mangiarlo, se ne sta alla larga.
«Una risposta anche alle indicazioni della Regione – riprende Mati – per andare sempre più incontro a coltivazioni sostenibili». Un altro accorgimento utile in questo senso è l’utilizzo di fiori che tengono lontani i «predatori». Questi strumenti permettono, a chi ne faccia uso, di ricorrere all’uso degli agrofarmaci soltanto in caso di estrema necessità. «Si tratta – aggiunge Mati – di una pratica già diffusa anche nel nostro distretto nei confronti dei quali c’è, a volte, un po’ troppo di livore». Sta facendo infatti ancora molto discutere la comunicazione di alcune settimane fa con cui Arpat avvertiva che, in alcune aree intorno ai vivai pistoiesi, i livelli di glifosato sono trenta volte superiori ai massimi consentiti.
«Se così è ne prendiamo atto per intervenire e diminuirne la presenza: non si tratta soltanto di una preoccupazione per la salute pubblica ma per lo stesso settore – risponde Mati –. Troppo spesso ci si lascia andare a commenti di pancia, trascurando i ragionamenti basati su dati oggettivi. Continuare a ripetere che l’organico fa bene e il chimico fa male non è positivo per nessuno. Al contrario, dobbiamo recuperare la capacità di discernere informazioni farlocche da quelle serie».