Nonostante un ordine del giorno con argomenti i particolare spessore, all’apertura dei lavori, venerdì sera, si sono presentati solo 9 dei 13 rappresentanti eletti. Presente in aula anche una delegazione dello Spi Cgil, a rappresentare i timori dei cittadini che stanno per perdere il medico. Dopo le comunicazioni, la consigliera di minoranza Chiara Venturi ha chiesto spiegazioni sulla non presentata richiesta di accesso agli atti sui lavori in corso all’ex ospedale Pacini. Poi è stato il sindaco Luca Marmo ad affermare che la Montagna perderà comunque un medico, che l’ospedale è un punto debole, che il Genio Civile ha chiesto ulteriori approfondimenti e che i lavori dovrebbero ripartire entro un paio di settimane. "Quello che si legge in prospettiva – ha sottolineato Marmo –, è che le risposte affannose dell’azienda, che sappiamo benissimo derivano da contratti nazionali e da una serie di strutture che stanno dentro il sistema, non solo non sono pienamente soddisfacenti nell’immediato, ma si risolvono anche in un indebolimento complessivo del sistema, perché l’effetto netto è che la montagna perderà un medico. Anche perché – ha proseguito il sindaco –, se vogliamo immaginare l’ospedale di San Marcello come la futura casa di comunità, è evidente che se il polo erogatore di servizio centrale si declassa dal punto di vista della qualità e della quantità dei servizi non abbiamo più neanche l’hub centrale sul quale appoggiare il territorio". In pratica, poichè i pazienti del dottor Brizzi hanno optato per un nuovo medico, quello che ne prenderà il posto avrà un numero di pazienti che garantirà una remunerazione inferiore e che potrebbe non soddisfarlo, quindi il posto rischia di restare vacante in eterno. "Secondo noi è dirimente che all’interno della futura casa di comunità – ha precisato il sindaco – sia individuata una direzione, cioè una persona che non faccia il medico ma che passi il proprio tempo a coordinare la relazione tra ospedale e territorio e fra ospedale e azienda". Tra il 20 e il 25 di ottobre ci dovrebbe essere l’auspicato incontro con l’elaborato da discutere.
Durissima la replica del capogruppo della minoranza, Franco Del Re: "Lei è la prima autorità sanitaria, lei non deve andare a protestare con questi signori, lei deve entrare nel palazzo, deve parlare con l’assessore alla sanità e deve fare presenti le problematiche che insistono su questo territorio, che cadono sempre su questo territorio e che sarebbe anche l’ora di farla finita che questo accadesse, perché lei è stato eletto sindaco e tutti noi vediamo in lei quella figura di garanzia: quindi sia autorevole e vada a parlare con le persone deputate, quindi l’assessore alla sanità, quindi il dirigente Mari e pretenda, pretenda assolutamente un trattamento equo, perché vengano garantiti i diritti di queste persone, di tutti noi perché in questo momento, questi diritti non vengono garantiti il resto sono discorsi e se li porta via il vento".
Andrea Nannini