Circolo Capostrada a secco "Senz’acqua da due mesi"

La denuncia della presidente Vettori: "Colpa del debito della Don Chisciotte. Si bloccano attività sociali e culturali per il quartiere: Chiediamo soluzioni"

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Da oltre due mesi l’attività all’interno della Casa del Popolo "Niccolò Puccini" di Capostrada non può essere svolta perché, all’interno dei locali, non arriva più l’acqua dal rubinetto. Una "vicenda kafkiana" l’ha definita Valentina Vettori, presidente della struttura in rappresentanza degli attuali 65 soci che fanno riferimento al circolo che, dal 12 ottobre scorso, non possono utilizzare i locali. Il mirino, in questo frangente, è puntato in parte su Publiacqua – visto che ad oggi le procedure attivate non hanno sortito alcun effetto – ed in parte sulla cooperativa Don Chisciotte che da febbraio a luglio ha gestito bar e pizzeria del circolo: due mesi e mezzo fa, infatti, è stato rimosso il contatore per un eccessivo consumo di acqua alla luce di una perdita occulta e la morosità di diverse migliaia di euro che la cooperativa, prima di andarsene e oggi in liquidazione, non ha pagato. In questi casi, però, il regolamento parla chiaro: per poter riattivare il contatore, il pregresso deve essere totalmente saldato.

"La voltura non si attiva fino al pagamento delle somme dovute – spiega Valentina Vettori – nei casi che l’utente entrante, come la nostra associazione, abbia occupato a qualunque titolo l’unità immobiliare. A spese nostre, ad ottobre, siamo riusciti a trovare la perdita occulta, e ringraziamo Michele Allegria di "Sfusoteca 64" per l’aiuto datoci. Siamo di fronte a questa stortura regolamentare che ci impedisce di organizzare qualsiasi tipo di attività ricreativa e culturale in un quartiere così ampio come quello di Capostrada. A novembre abbiamo fatto un pranzo di auto-finanziamento, reso possibile soltanto grazie all’aiuto di altre Case del Popolo e con l’installazione di un bagno chimico temporaneo in quanto privi di acqua corrente". Trattandosi di una associazione di promozione sociale, periodi così prolungati di chiusura unitamente alle rate di un mutuo da pagare, potrebbero portare persino alla necessità di alzare bandiera bianca e lasciare la struttura definitivamente chiusa.

"Questo è il risultato della gestione fallimentare della cooperativa Don Chisciotte – conclude Vettori – perché, anche col coinvolgimento di Confcooperative, negli ultimi mesi di attività ha accumulato una grave posizione debitoria anche nei confronti della nostra associazione. Spero vivamente, con l’aiuto di soci, del consiglio e dell’Arci provinciale che ci sostiene, di venire a capo di questa brutta situazione: io sono in carica da agosto e c’erano tanti progetti per rilanciare l’attività. Questa Casa del Popolo è stata aperta nel 1956 e vorrei evitare di essere io l’ultimo presidente". Contattata a riguardo, Publiacqua fa sapere che "la morosità in essere è notevole, ma la vicenda è stata presa in carico e cerchiamo di venire in contro all’attività del circolo ma nei limiti del regolamento".

Saverio Melegari