
Approvato il progetto per la videosorveglianza
Cinque nuove telecamere sul territorio: un piano da circa 70mila euro che andrà in porto nei prossimi mesi. E’ quanto prevede il progetto esecutivo approvato con una determina dal Comune di Quarrata lunedì 23 giugnno, per aumentare la videosorveglianza in alcune zone sensibili dell’area quarratina. Un piano da attuare dopo aver intercettato risorse provenienti da eventuali bandi sulla sicurezza, ma in linea teorica non è esclusa l’ipotesi (qualora i tempi dovessero allungarsi) che porta alla copertura dell’intervento tramite risorse comunali. Delle cinque nuovi postazioni di sorveglianza, a quanto si apprende, due riguarderanno nello specifico la lettura delle targhe delle auto in transito. E dovrebbero trovare posto rispettivamente in coincidenza dell’incrocio dei Macelli (una delle intersezioni più critiche del territorio) e sul ponte delle Cicogne. Le altre tre telecamere saranno invece focalizzate maggiormente sulla sorveglianza: la prima è prevista all’incrocio degli Olmi, mentre la seconda troverà spazio sul Lungofermulla (tra via Vittorio Veneto e via Roma). L’ultima postazione con "occhi elettronici" dovrebbe essere posizionata lungo via Petrarca, nei pressi della vicina scuola. Un primo passo, con l’approvazione del progetto esecutivo, è stato quindi effettuato e nelle prossime settimane potrebbero arrivare ulteriori indicazioni più precise sui tempi di realizzazione. L’amministrazione comunale fa infine presente che nei prossimi giorni dovrebbero entrare in funzione tre nuove telecamere. La prima, piazzata vicino alla Civetta nella piazzetta Michelozzi, è di fatto già attiva da qualche giorno. Entro la prima metà di luglio dovrebbe entrare a pieno regime anche la telecamera di via Falcone e Borsellino. Stessa scadenza, metà luglio, per l’ultima postazione del lotto, che troverà spazio nel parcheggio di Barba. In quest’ultimo caso, i residenti avevano più volte posto l’accento su episodi di microcriminalità avvenuti in quell’area e anche i gruppi consiliari di Fratelli d’Italia e Lega avevano sollevato la questione qualche mese fa.
Giovanni Fiorentino