Ha fatto tappa a Montale un gruppo di dieci ciclisti che compie un viaggio di mille chilometri in bici (per la precisione 1.038), da Gorgonzola in provincia di Milano al santuario di Monte Sant’Angelo in provincia di Foggia per sensibilizzare l’opinione pubblica nei riguardi della fibromialgia, una patologia per la quale è ancora in corso una battaglia per il riconoscimento da parte del sistema sanitario nazionale come malattia cronica e invalidante. Si tratta di una malattia reumatica dai sintomi molto complessi e diversificati che colpisce tre milioni di persone in Italia ma ancora non è riconosciuta nei cosiddetti Lev, i livelli essenziali di assistenza. Il gruppo di ciclisti, in gran parte ultrasessantenni, promuovono con la loro iniziativa le istanze dei malati di fibromialgia e intendono far conoscere le loro sofferenze all’opinione pubblica. Il viaggio vuole sostenere le finalità e la campagna informativa del Comitato Fibromialgici Uniti (Cfu) il cui sito internet ha come motto la significativa frase: "Siamo stanchi di essere invisibili".
Il gruppo di ciclo-pellegrini si è fermato a Montale dove ha effettuato una pausa nelle ore centrali della giornata dopo aver valicato l’Appennino percorrendo la porrettana. La tappa montalese è stata scelta anche per la conoscenza di lunga data tra uno dei ciclisti, Marco Marchesi, e il cittadino montalese Francesco Mazzetti. "Siamo un gruppo di amici che amano la bicicletta – spiega Marchesi – e ogni anno ce ne inventiamo una. Quest’anno però abbiamo deciso di collegare le nostre pazze uscite ad una causa seria: il riconoscimento della fibromialgia. Siamo partiti da Gorgonzola e nel giro di tredici giorni speriamo di arrivare sani e salvi e tutti interi a Monte Sant’Angelo". La meta del viaggio, il paese foggiano di Monte Sant’Angelo, è sede del noto santuario di San Michele Arcangelo, dichiarato patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e luogo di culto frequentato da pellegrini e fedeli fin dal VI secolo. In ogni tappa del loro percorso i pellegrini hanno incontrato i malati di fibromialgia e hanno cercato di dare informazioni alla gente del posto sull’importanza della loro battaglia per il riconoscimento di questa patologia, facendo presente anche l’appello in questo senso del Collegio dei Reumatologi italiani. A Montale così come in ognuno dei centri toccati lungo il viaggio i ciclo-pellegrini sono stati accolti con simpatia e ammirazione.
Giacomo Bini