Caro spesa, un barlume di speranza. In calo i prezzi di carne e verdura

Buone notizie dall’Osservatorio ministeriale ma con delle eccezioni: pasta e tonno ancora alle stelle Nei primi mesi dell’anno rimangono invariati i valori medi per pane, riso, vino da tavola e latte

La spesa alimentare si conferma una priorità (foto d’archivio)

La spesa alimentare si conferma una priorità (foto d’archivio)

Pistoia, 25 aprile 2023 – Dopo un 2022 segnato da pesanti rincari, le previsioni circa un ridimensionamento dell’inflazione nel 2023 non sembravano così ottimistiche, almeno per l’inizio del nuovo anno. Tuttavia in fatto di spesa alimentare, da gennaio a febbraio – ossia il periodo a cui risalgono gli ultimi dati messi a disposizione dell’Osservatorio Prezzi e tariffe del ministero dello Sviluppo economico – il trend in parte sembra essersi invertito a Pistoia con i costi di diversi prodotti in diminuzione. Un valido esempio è rappresentato dalla carne fresca di bovino che ha visto il proprio prezzo medio passare da 20,18 a 18,9 euro al chilo, ma anche dal caffè tostato, il cui valore è sceso da 9,05 a 8,58 euro al chilo. Buona notizia simile a quella legata al petto di pollo: se a gennaio si spendevano 11,62 euro al chilo a febbraio ci si è abbassati a 11,47. Lo stesso discorso vale per i biscotti (da 3,82 a 3,76 euro al chilo), il burro (da 10,56 a 10,2 euro al chilo), l’insalata in confezione (da 6,65 a 6,21 euro al chilo) e l’olio extra vergine d’oliva (da 5,46 a 5,26 euro al litro).

Ci sono poi ovviamente delle eccezioni: la pasta di semola di grano duro (da 1,68 a 1,81 euro al chilo), il tonno in scatola (da 10,04 a 10,33 euro al chilo) o il miele (da 11,29 a 11,38 euro al chilo). Sono rimasti sostanzialmente invariati riso, vino da tavola, pane (sia a fette che con farina di grano), latte (intero e scremato) e aceto di vino. Lo scenario cambia invece se si fa il raffronto fra questo febbraio e quello dell’anno passato. I prezzi di praticamente tutti gli alimenti in vendita al supermercato hanno infatti subito un rincaro – più o meno consistente a seconda dei casi – il che ha reso la spesa alimentare sempre più impattante sulle tasche dei pistoiesi. Il valore del burro, ad esempio, è salito da 8,27 a 10,2 euro al chilo, quello dell’olio di semi di girasole da 1,55 a 2,87 euro al litro e dell’olio extra vergine d’oliva da 4,15 a 5,26 euro al litro. Medesimo destino per il miele (da 9,84 a 11,38 euro al chilo), per la carne fresca di bovino (da 17,81 a 18,9 euro al chilo) e per il tonno in scatola (da 9,23 a 10,33 euro al chilo).

Più contenuti gli aumenti relativi ai costi del pane fresco con farina di grano (da 2,69 a 3,1 euro al chilo), della farina di frumento (da 0,54 a 0,85 euro al chilo), del latte intero di alta qualità (da 1,35 a 1,61 euro al litro) e dell’acqua minerale (da 1,86 a 2,07 euro).