"Carcere e devianza", via al progetto del Cdp

Si tratta di un primo step di un cammino più ampio che rifletta attorno al tema delle istituzioni totali e al ruolo della cultura

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Restare neutrali non è la strada. Occorre "prendere parte", conseguenza naturale e necessaria quando si sceglie di partecipare. E "prendere parte" è ciò che più di ogni altro dovrebbe fare la politica, qui e ora, perché anche temi rimasti ai margini possano finalmente tornare ad essere centrali nel dibattito. Nasce così su impulso del Centro Documentazione Pistoia (Cdp) un percorso sul tema "Carcere e devianza", primo step di un cammino più ampio che rifletta attorno al tema delle istituzioni totali e al ruolo della cultura. "A partire da materiali storici di cui il Cdp è ricco – introduce il presidente del Cdp Lorenzo Maffucci – ci interessa provare a riattualizzare un dibattito che appare sopito. Siamo partiti dalla realtà del carcere cercando un punto di contatto con quello che è il disagio psichico con la speranza di reperire energie e risorse per proseguire in questo dialogo su altri fronti". A sostenere il progetto – che si è articolato con due laboratori rivolti a formatori, studenti e addetti ai lavori e si chiuderà con un convegno sabato alla biblioteca San Giorgio, dalle 10 alle 13; ingresso libero – anche Far.Com. dimostratisi a più riprese sensibili a temi simili. "Iniziative come questa rientrano appieno nella missione sociale delle Farmacie Comunali che noi possiamo esercitare attraverso la generosità delle amministrazioni comunali socie Far.Com. - commenta l’amministratrice Sandra Palandri -. Attraverso l’annuale bando di sponsorizzazione riusciamo a premiare progetti con finalità socio-sanitarie in linea con i nostri orientamenti, come questo del Cdp di grande ambizione e dai difficili obiettivi". Ad occuparsi del coordinamento e della gestione della parte laboratoriale la sociologa per il diritto e attivista per i diritti delle persone private della libertà personale Giulia Melani. "Il bilancio parziale di questa iniziativa è molto positivo – spiega -. Durante i laboratori abbiamo proposto testi da leggere, il primo sui temi di salute mentale e politica con Mark Fisher, il secondo di Didier Fassin su carcere disuguaglianze. L’evento di sabato ci consentirà di fare il punto, mettendo in discussione alcune delle istanze di sicurezza più frequenti in un tipo di approccio alle questioni penali". "Eventi come questo consentono di creare un ponte tra il carcere e la cittadinanza che altrimenti non avremmo – conclude l’avvocato Tommaso Sannini, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Pistoia, che porterà i propri saluti in apertura di convegno -. Nella casa circondariale di Pistoia non ci sono criticità estreme, non legate almeno al sovraffollamento. Fino a poco tempo fa semmai si soffriva la carenza di educatori impiegati in un percorso di rieducazione, ma adesso abbiamo tre nuove educatrici già attive che da gennaio prenderanno servizio a tutti gli effetti". Tra l’altro la nomina di Sannini, avvenuta nella primavera scorsa, va a riempire un vuoto d’incarico durato sei anni: come si recupera il tempo perso? "In questo momento ciò che occorre è aumentare i posti di lavoro per i detenuti – conclude il Garante – ed è ciò che assieme al Comune stiamo facendo, ossia lavorare a una convenzione tra Comune e carcere per consentire ai detenuti di venire impiegati all’esterno in lavori di pubblica utilità. A questo scopo collaboriamo con la direttrice del carcere e la dirigente comunale delle politiche sociali". Ad arricchire di contenuti il convegno saranno inoltre Giso Amendola, filosofo del diritto, la sociologa del diritto Xenia Chiaramonte e Sauro Gori per l’associazione di volontariato Il Delfino di Pistoia.

linda meoni