GABRIELE ACERBONI
Cronaca

Cani e lockdown, ecco come evitare stress

L'istruttrice cinofila Gironi mette in guardia dai rischi. Spazi limitati e meno occasioni per socializzare: hanno bisogno d'aiuto

Annalisa Gironi coi suoi cani

Pistoia, 29 dicembre 2020 - Prendersi cura degli altri è un principio nobile, non solo in questo particolare momento. E per quanto sia essenziale ascoltare i bisogni e le necessità delle persone questo vale anche per i nostri amici a quattro zampe. Anche i nostri ’coinquilini’ possono infatti risentire delle restrizioni sugli spostamenti, sia per quanto riguarda le passeggiate e la socializzazione sia perché potrebbe venir meno loro la possibilità di continuare un percorso educativo fondamentale. Ne abbiamo parlato con Annalisa Gironi, 34enne pistoiese, che da circa sette anni ha portato quella che è la sua passione da sempre ad essere anche il suo lavoro: educatrice e istruttrice cinofila. Le due abilitazioni le permettono di assistere i cuccioli per tutto quello che riguarda la crescita normo-comportamentale, e i problemi comportamentali come aggressività e fobie, per i cani da 3 anni in su che hanno caratteri già strutturati.

Annalisa è anche la fondatrice di Dog’s Life. L’associazione si occupa di recupero, educazione, passeggiate, corsi di formazione e offre anche agli iscritti la possibilità di avere un asilo per i propri quattro zampe. Il periodo di limitazioni che abbiamo passato e che stiamo vivendo porta a delle valutazioni e riflessioni per la salute dei nostri amici. «Lo dico col senno di poi avendo rivisto i cani dopo il primo lockdown – ha spiegato Annalisa –: un grosso problema riscontrato è che alcuni sono stati calati in un contesto completamente nuovo, soprattutto per i cuccioli che si sono trovati confinati in una ristretta zona davanti casa, uscendo nel silenzio e non vedendo nessuno. Quando poi c’è stato l’allentamento delle restrizioni hanno dovuto vivere un mondo molto diverso, che è arrivato anche a disorientarli. Problema che vale, e si è verificato, anche per quei cani che si possono definire ’adesivi’, quelli che non si allontanerebbero mai dall’uomo, perché l’enorme felicità per la continua presenza delle persone in casa è stata poi bruscamente interrotta con il ritorno alla normalità una volta finito il lockdown».

Certo questo ultimo periodo, nonostante norme e divieti, è stato più leggero del precedente ma da parte degli educatori si evidenzia l’importanza di dare una continuità ai percorsi intrapresi per il benessere degli animali, così come viene fatto per le persone. «È importante che i percorsi educativi o correttivi non siano interrotti – ha continuato Annalisa – ad esempio la socializzazione primaria, il periodo sensibile di crescita per un cucciolo, è fino ai sei mesi. È quindi possibile che si vadano a perdere delle tappe fondamentali. Come anche è necessario non abbandonare quei cani che hanno disturbi come fobie e aggressività, interrompere di netto può voler dire perdere buona parte dei progressi fatti. Ci tengo a ribadire quindi che è molto importante mantenere il lavoro che cane e uomo stavano portando avanti insieme, anche nei momenti di chiusura». L’educazione, la cura, lo sviluppo di un carattere sono comunque le basi di qualsiasi relazione. Da queste analisi ne deriva una raccomandazione che Annalisa rivolge sia agli amici dei cani, ma soprattutto a chi ha il dovere e compito di prendere decisioni: «cercate di non dimenticarvi e di prendere in giusta considerazione il mondo animale con i suoi molteplici aspetti. Anche gli animali al giorno d’oggi rivestono un ruolo importante nelle famiglie».