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Calvani, ora scatta la sospensione E’ stato vaccinato da un farmacista

L’Ordine dei medici si affida ad un legale per costituirsi subito come parte offesa e poi chiedere i danni. Il presidente Montalti: "Il suo comportamento può essere un grave pregiudizio alla nostra professione"

E’ stato il farmacista di Maresca ad effettuare la vaccinazione del medico Federico Calvani finito gli arresti domiciliari per le false sedute vaccinali ed i relativi falsi green pass ai pazienti no vax. "Sì, l’ho vaccinato io", conferma il farmacista Enrico Brancolini senza però voler aggiungere altro, visto che il medico è finito sotto indagine. Saranno le successive verifiche degli inquirenti a chiarire anche la sua posizione.

Al momento il dottor Calvani, nonostante le sue convinzioni no vax, non risulta presente nell’elenco dei medici inadempienti rispetto all’obbligo vaccinale, come conferma l’Ordine dei medici di Pistoia. Resta ora da vedere quali saranno gli esiti degli accertamenti sulla vaccinazione di Calvani, che risulterebbe eseguita alla fine di ottobre. E’ tutto in regola? E’ uno degli aspetti sui quali si stanno concentrando le verifiche degli inquirenti.

Intanto, l’Ordine dei Medici di Pistoia ieri ha ufficializzato la sospensione di Federico Calvani. "Nei prossimi giorni il consiglio direttivo dell’Ordine – spiega il presidente, dottor Beppino Montalti – studierà la procedura per costituirsi come persona offesa dal reato, in quanto il comportamento del medico può essere un grave pregiudizio alla professione medica e sanitaria in senso lato, e questo ci consentirebbe di essere informati dello sviluppo delle indagini. Prima del dibattimento decideremo se costituirci o meno come parte civile in giudizio, così da poter essere ulteriormente tutelati". "Tra l’altro –, spiega il presidente Montalti – la recente normativa ha introdotto la vaccinazione come requisito per esercitare la professione medica".

Si capisce come l’indagine sia tutt’altro che conclusa. Diversi i fronti ancora aperti. Primo fra tutti, verificare l’elenco esatto dei soggetti che avrebbero ottenuto i green pass tramite la pratica delle vaccinazioni simulate. Si parla di un centinaio di somministrazioni, per le quali gli inquirenti hanno rilevato delle incongruenze, incrociando i dati delle registrazioni e gli spostamenti dei soggetti "certificati".

Ma i guai per il medico no vax non finiscono qui. C’è un altro fronte che potrebbe aprirsi a suo carico. Quello dei pazienti favorevoli al vaccino, che si sono sottoposti alle sedute nei suoi ambulatori e che oggi nutrono dubbi sulla regolarità delle somministrazioni. Se riuscissero a dimostrare di non aver avuto la dose, come invece sostenuto dal loro medico di fiducia, potrebbero avanzare una richiesta di risarcimento danni, per essere stati inconsapevolmente esposti a un rischio di contagio.

Su questo aspetto, il dottor Calvani avrebbe dato rassicurazioni durante l’interrogatorio di garanzia, spiegando che i suoi "favori" erano destinati solo ai pazienti che con lui condividevano le idee no vax.

Andrea Nannini

Martina Vacca