Pistoia, seviziò e uccise la cagnolina Pilù: condannato a 18 mesi

Gaetano Foco dovrà scontare una condanna a 18 mesi di reclusione e pagare le spese processuali

Pistoia, 9 giugno 2022 - "Giustizia è stata fatta". Così gli animalisti italiani, nel presidio organizzato stamani a Pistoia, hanno accolto la sentenza di condanna in primo grado di Gaetano Foco, 32 anni, di Messina ma da tempo a Pescia, a 18 mesi di reclusione oltre al pagamento delle spese processuali e al risarcimento danni (da stabilire in sede civile) per tutte le associazioni animaliste costituitesi parti civili (ben otto), insieme al comune di Pescia, per aver seviziato la cagnolina Pilù, filmando quell'orrore e poi diffondendo il video sui social.

La cagnolina, lo ricordiamo, morì poco dopo per le gravi lesioni riportate. I fatti risalgono al maggio del 2015. Oggi il giudice Barbara Floris ha letto la sentenza nel tribunale di San Mercuriale a Pistoia. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 2 anni e 3 mesi, per i maltrattamenti (articolo 544 del codice penale), chiedendo che fossero riconosciute le aggravanti, ovvero la morte della cagnolina come conseguenza del reato e il fatto di aver filmato quelle torture per diffondere il video.

Un video choc, che questa mattina è stato visionato durante l'udienza dal giudice e dagli avvocati. "In America Foco avrebbe avuto una condanna a sette anni, da scontare in carcere - ha detto nel presidio Walter Caporale, presidente degli Animalisti Italiani - ma in Italia ci stiamo battendo per avere una legge più severa. Ora ci sarà la causa civile, con la quale cercheremo di ottenere ancora giustizia". 

Al processo si era costituita parte civile anche l'Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) che in una nota spiega che la cagnolina sarebbe appartenura all'ex fidanzata dell'imputato, condannato anche al risarcimento da liquidarsi in sede civile oltre che alla rifusione delle spese processuali. Sempre Oipa spiega che i fatti risalgono a maggio 2015 "ma la denuncia arrivò oltre un anno dopo, nell'ottobre del 2016, quando Foco pubblicò un video che spiegava come mai improvvisamente la cagnolina, al rientro della ragazza, fosse in fin di vita per morire di lì a poco".

"È sempre più urgente una riforma del Codice penale che introduca un inasprimento delle pene per chi maltratta e uccide animali - commenta il presidente dell'Oipa, Massimo Comparotto -. Gli animali devono essere considerati esseri viventi suscettibili di tutela diretta e non più indiretta solo perché oggetto del sentimento di pietà nutrito dagli esseri umani verso di loro. Purtroppo ancora non hanno una copertura legislativa diretta non essendo loro riconosciuta soggettività giuridica".