REDAZIONE PISTOIA

Bus e ingressi: rientro a scuola senza intoppi Liceo artistico, in 11 a lezione nel laboratorio

Il primo giorno parte bene: evitati gli assembramenti grazie alle corse extra. Unica emergenza alla succursale del Petrocchi: "Presto una soluzione"

È filato via liscio, senza problemi, il tanto temuto primo giorno di scuola negli istituti pistoiesi, in particolare quelli superiori. Gli spostamenti degli studenti per raggiungere i vari plessi cittadini per il debutto nel nuovo anno scolastico non hanno registrato criticità, così come gli ingressi nelle aule. Merito della combinazione delle misure di prevenzione anticovid messe in campo, tra il potenziamento della flotta di autobus a disposizione sui principali assi viari cittadini da un lato e lo scaglionamento degli orari di entrata a scuola operato da tutti i dirigenti scolastici dall’altro. E così ieri mattina, passando davanti ai cancelli dei vari Pacini, Fedi-Fermi, Amedeo di Savoia e De Franceschi-Pacinotti, abbiamo riscontrato come tutto sia andato secondo i piani.

I ragazzi, ciascuno nella propria finestra temporale, sono entrati regolarmente nel proprio istituto muniti della mascherina d’ordinanza e provvedendo all’igienizzazione delle mani, senza assembramenti o altre situazioni a rischio. Lo stesso può dirsi per piazza san Francesco, viale Adua e soprattutto per la stazione ferroviaria di Pistoia, con flussi di studenti nelle varie direzioni regolari e sotto controllo. Allo snodo di piazza Dante Alighieri, in particolare, erano presenti diversi volontari, che hanno monitorato che le cose andassero per il verso giusto mettendosi a disposizione dei viaggiatori per informazioni e indicazioni varie. Così come l’entrata, anche l’uscita delle scuole era un altro momento particolarmente "temuto", ma fortunatamente anche in questo caso non si sono registrate problematiche di sorta.

È dunque filato tutto liscio, come dicevamo. O quasi. Perché in realtà qualche problema si è registrato sul trasporto ferroviario, a causa di un guasto tra Lucca e Altopascio che ha causato ritardi sulla linea e inevitabili sovraffollamenti dei convogli, tanto da costringere un treno a fermarsi temporaneamente a Prato Centrale per il raggiungimento della capienza massima. Successivamente, nel corso della mattinata, la situazione è tornata alla normalità.

Unica criticità quella di una classe del liceo artistico Petrocchi: undici studenti della 5I che ieri mattina sono stati costretti a svolgere le prime lezioni in corridoio anziché regolarmente in aula. Questo perché, soltanto pochi giorni fa, si è saputo che una delle stanze riservate alle classi del Petrocchi nella succursale di viale Adua era stata destinata dalla Provincia al liceo scientifico Savoia. Una vera e propria beffa, che ha scatenato rabbia e proteste da parte di genitori e docenti: "È una situazione inammissibile - ha tuonato Patrizia Rossellini, presidente del consiglio d’istituto - i ragazzi non possono fare lezione in corridoio, chiediamo una risposta immediata a questo problema". Per ora i ragazzi utilizzeranno un’aula adibita a laboratorio di "Discipline pittoriche" che sarebbe servita alle classi del triennio. "Organizzeremo dei turni – ha spiegato la professoressa Lucia Cimoroni – Certo in questo modo i ragazzi del triennio saranno costretti a svolgere le materie nelle classi assegnate, rinunciando al laboratorio". La soluzione trovata dagli enti preposti sarebbe quella di utilizzare alcuni uffici nell’edificio che in precedenza ospitava i carabinieri forestali, ma in merito c’è scetticismo: "Innanzitutto questi spazi sono isolati dal resto del plesso, a circa 200 metri di distanza - ribatte Rossellini - inoltre ci sono dei lavori di sistemazione da fare per renderli effettivamente fruibili. Ma soprattutto non è possibile rispettare i parametri di sicurezza previsti in tema Covid". "Abbiamo appreso solo il 6 settembre di questa ‘sottrazione’ di una classe - ha spiegato il professore Matteo Gradi - siamo al lavoro insieme alla dirigente scolastica per trovare una soluzione, vediamo se l’ipotesi degli ex uffici potrà essere realmente percorribile". "Credo che sia una sistemazione poco funzionale - ha sostenuto la professoressa Lucia Cimoroni - ci sono dei lavori da fare, e soprattutto non c’è il personale necessario per presidiare l’edificio".

Alessandro Benigni