Si avvia verso la conclusione il processo scaturito da fatti che occuparono le cronache cittadine, e non solo, per giorni. Era la fine di marzo del 2019. Ed è proprio l’eco mediatica che, nella requisitoria della pubblica accusa, ha fatto da cornice alle richieste di condanna (e di assoluzione), nella vicenda che vede come protagonista la ex preside (oggi in pensione) del liceo artistico Petrocchi, Elisabetta Pastacaldi, 68 anni, di Prato. La ex dirigente, in seguito a presunti atti di bullismo nei confronti di una ragazza durante l’assemblea d’istituto alla Cattedrale di via Pertini, aveva adottato, nei confronti di due studenti, 30 giorni di sospensione con obbligo di frequenza e svolgimento di lavori utili all’interno della scuola. E sono proprio le due sospensioni al centro del processo che vede la ex preside sotto accusa per falso ideologico (accusa che grava anche sull’allora vicepreside Angela Borselli, 55 anni, di Pistoia, difesa dall’avvocato Paolo Frosini di Pistoia), rivelazione di segreto d’ufficio e diffamazione nei confronti dei due studenti che sono parte civile nel processo, assistiti dall’avvocato Fabio Maria Galiani del foro di Roma. Quel tipo di provvedimento, secondo l’accusa, sarebbe stato messo agli atti della scuola soltanto dopo quella drammatica assemblea, da qui l’accusa di falsità ideologica. "La reazione della dirigente – ha detto il pm – va inquadrata nel contesto dell’eco mediatica di quegli eventi. Per il suo desiderio di avere informazioni sulla vicenda ha messo in atto una procedura non del tutto ortodossa nei confronti dei ragazzi. I provvedimenti vennero presi in maniera troppo avventata". La preside non aveva mai fatto i nomi dei ragazzi pubblicamente, ma come ha detto il pm in aula: "Li aveva indicati come coloro che si erano macchiati di una colpa gravissima".
Il pm ha analizzato i capi di imputazione per cui, durante il dibattimento, era stata raggiunta la prova e quindi il falso ideologico e la diffamazione. Prova non raggiunta invece per l’accusa di rivelazione del segreto d’ufficio per la quale il pm ha chiesto l’assoluzione per la ex preside. Il pm Boccia ha quindi chiesto la condanna a 1 anno e 2 mesi per Elisabetta Pastacaldi per falso ideologico e diffamazione e la condanna a 8 mesi per la vicaria Borselli per il solo falso ideologico. L’avvocato Galiani si è associato alle richieste del pm mentre l’avvocato Carlotta Taiti di Prato, che difende Pastacaldi con l’avvocato Massimo Taiti, ha puntato, nella sua arringa, sull’esistenza del verbale scolastico del 2018, prodotto in aula dalla difesa, in cui il consiglio di istituto aveva approvato il nuovo regolamento, che prevedeva la sospensione con frequenza obbligatoria e i lavori socialmente utili, e che farebbe cadere l’accusa di falso. Vero che il sito della scuola non era stato poi aggiornato: "Ma il verbale c’era e tutti i testimoni sentiti sapevano della sanzione". Quanto all’accusa di diffamazione, la difesa ha sostenuto che la preside non aveva mai offeso i ragazzi. Si riprende il 7 maggio.
l.a.