Pistoia Blues, a giorni il verdetto sull'edizione 2020

C'è attesa per capire se e come sarà possibile portare in piazza il festival. Tafuro: "Contatti costanti con gli artisti e con Assomusica, vediamo quali saranno le linee guida"

Giovanni Tafuro del Pistoia Blues (Acerboni/FotoCastellani)

Giovanni Tafuro del Pistoia Blues (Acerboni/FotoCastellani)

Pistoia, 16 maggio 2020 - Un susseguirsi a pioggia di rinvii al 2021 e sospensioni, con una riprogrammazione in alcuni casi difficile se non impossibile da portare a termine. Dopo l’annullamento di alcuni dei concerti più attesi in Italia, anche il Pistoia Blues si trova a fare i conti con l’emergenza, con un conto alla rovescia verso l’ufficialità di quel che dovrà essere prossimo a concludersi. «Pochi giorni ancora – spiega Giovanni Tafuro anima organizzativa del Blues – e dovremmo avere le risposte che cerchiamo. Come noi ci sono comunque tutti i festival d’Italia e d’Europa in programma nell’estate. Per quanto ci riguarda, dopo la prima data cancellata dei The Script già da qualche settimana, stiamo avendo interlocuzioni costanti coi gruppi, al ritmo di due volte a settimana, ma è chiaro che finché non ci sarà data notizia delle linee guida nazionali non potremmo decidere nulla».

In mancanza di regole insomma sembra difficile sapere se e come andare in scena, anche se è normale ipotizzare che il settore spettacoli e concerti subirà le più pesanti ripercussioni dell’emergenza con una cascata di annunci di cancellazioni che arrivano da diversi Paesi europei. È ipotizzabile, come estrema soluzione, un festival tutti seduti e distanziati in piazza? «Sull’argomento ho opinioni personali che, appunto, restano solo mie, ma ci sono mille ipotesi e mille scenari non immaginabili ancora – conclude Tafuro –. Con Assomusica abbiamo buttato giù alcune idee, vediamo come queste potranno conciliarsi con le nuove disposizioni governative. Poi è naturale che alla fine di tutto dovremo confrontarci con l’amministrazione comunale, per valutare tutte le variabili del caso».