
B&B, hotel e agriturismi. Ecco la tassa di soggiorno
"Si tratta di un’iniziativa che dovrebbe garantire circa 25mila euro di nuove entrate alle casse comunali. Per una somma che sarà comunque riutilizzata per iniziativa legate alla promozione turistica del territorio". Il vice-sindaco Federico Gorbi ha così presentato l’introduzione della tassa di soggiorno, che è forse la principale novità introdotta nel bilancio di previsione approvato nelle scorse settimane. Una tassa già presente nella maggior parte dei Comuni italiani. E che per quanto concerne Serravalle, ammonterà nel dettaglio ad un euro a notte per quel che riguarda gli alberghi fino a tre stelle, gli agriturismi, i B&B, le case e gli appartamenti per le vacanze e gli affittacamere. Salirà invece a 1,50 per strutture più articolate o lussuose come eventuali alberghi a quattro o cinque stelle, villaggi turistici e residence.
"Le tariffe dell’imposta di soggiorno sono stabilite secondo criteri di gradualità e proporzionalità derivante dalle tipologie delle strutture ricettive – ha proseguito Gorbi sotto questo aspetto – e non rappresentano a nostro avviso importi elevati, anche in rapporto a quelli decisamente superiori previste in altre realtà comunali". L’amministrazione Lunardi conta oltretutto di riutilizzare i proventi della nuova imposta a carico dei turisti per promuovere il territorio, iniziando dalla realizzazione e dalla stampa di depliant e volantini turistici. Per una misura che secondo Gorbi non dovrebbe avere alcun impatto negativo sul turismo. Secondo i dati estrapolati dai vari portali di prenotazione online, pernottare a Serravalle può costare attualmente da un minimo di 55 euro euro ad un massimo di 75, a notte.
"Il territorio negli ultimi anni ha fatto registrare un certo interesse anche come "location" di matrimoni – ha concluso il vice-sindaco – sempre più cittadini stranieri, rispetto al passato, scelgono Serravalle per la cerimonia. E crediamo che questo provvedimento vada a beneficio della cittadinanza".
Giovanni Fiorentino
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