Battaglia sull’intitolazione del liceo Di Savoia

Ex studenti e politici si dividono. Per Sarteschi non devono esserci censure e tabù, per Baldassarri è una proposta da "illiberali"

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di Michela Monti

Continua a dividere cittadini, politici ed ex studenti della scuola la scelta del collegio docenti del liceo scientifico Amedeo di Savoia Duca D’Aosta di voler cambiare nome all’istituto. Sui social c’è chi si dichiara apertamente favorevole e chi contrario. L’avvocato Giovanni Sarteschi, ex studente del liceo, e braccio destro dell’ex sindaco Samuele Bertinelli, è favorevole e appoggia l’iter intrapreso dai docenti. "Non deve destare scandalo il dibattito sul cambio del nome del liceo scientifico, che peraltro frequentai avendo inizialmente un’assai vaga cognizione di chi fosse mai questo Duca d’Aosta – scrive Sarteschi –. Poi seppi che fu fiero protagonista del colonialismo in epoca fascista e la cosa non mi piacque per nulla. D’altro canto ogni comunità ha un rapporto sempre dialettico con le figure del passato perché la storia non è materia inerte ma viva e dinamica. Non devono esserci censure e nemmeno tabù. Corso Gramsci prima si chiamava corso Vittorio Emanuele. Viale Matteotti si chiamava viale Malta. Via Buozzi si chiamava via San Martino della battaglia. Molti ancora, compresi gli amministratori in carica, chiamano piazza d’Armi quella che è piazza della Resistenza, come pure piazza San Francesco viene spesso appellata, da noi pistoiesi, piazza Mazzini. Dico la verità: mi sembra un po’ stucchevole lo sdegno di chi, avendo frequentato in gioventù una certa scuola, si dichiara offeso se si discute di cambiarne il nome in base a una riconsiderazione dei valori propri della figura a cui è intitolata. Ben venga la discussione. Magari qualcuno saprà finalmente chi sia stato Amedeo Umberto Lorenzo Marco Paolo Isabella Luigi Filippo Maria Giuseppe Giovanni di Savoia Duca d’Aosta".

Dall’altra parte si dischiara apertamente contrario Marco Baldassarri, coordinatore di Forza Italia e Udc. "La proposta di cambiare nome al liceo scientifico è espressione di una cultura illiberale e prima ancora di monumentale stupidità ed ignoranza – tuona –. Il nome di una istituzione scolastica è parte della sua identità e degli studenti che nel corso di 80 anni l’hanno frequentata. Sarei pronto a prendere le armi (metaforicamente) se qualcuno, magari un professorucolo arrivato ieri, pretendesse di cambiare il nome al mio caro liceo Forteguerri, al quale sono legati i ricordi più belli della mia gioventù. Aggiungo: non si cambiano i nomi di istituzioni, piazze e vie a colpi di maggioranza. Seguendo questa logica aberrante la Giunta Tomasi potrebbe rivendicare il diritto di cambiare l’intera toponomastica cittadina. Spero vivamente che questa sconsiderata proposta cada nel nulla".

A prescindere dalle posizioni ora la "palla" in mano al consiglio di istituto della scuola che dovrà pronunciarsi sulla proposta del collegio docenti. "L’intitolazione delle scuole in Italia è regolata da una normativa che risale al 1980 – spiega Alessio Bartolomei su Fb –. Nel caso si voglia intitolare una scuola a un personaggio morto da almeno dieci anni, la legge prevede che sia il ministero dell’Istruzione ad autorizzare la scelta. L’iter è piuttosto lungo. Celebrità nazionale o locale, artista o patriota, il prescelto viene deliberato dal consiglio d’istituto della scuola, una volta sentito il collegio docenti. Poi la delibera passa al provveditore agli studi, che consulta prefetto e giunta comunale. se questi sono d’accordo, il provveditore emana il decreto d’intitolazione che invierà alla scuola e al ministero, appunto per l’autorizzazione finale". Insomma i maturandi 2022 avranno ancora il diploma del liceo scientifico Amedeo di Savoia, Duca D’Aosta.