Bambini maltrattati. Urla e strattonamenti . Maestra ai domiciliari. Incastrata dai video

L’indagine dei carabinieri dopo il racconto di un piccolo della materna. L’insegnante sessantenne è stata sospesa. Una comunità incredula. Lo sconcerto delle mamme: "C’erano sempre problemi e supplenti".

Bambini maltrattati. Urla e strattonamenti . Maestra ai domiciliari. Incastrata dai video

Bambini maltrattati. Urla e strattonamenti . Maestra ai domiciliari. Incastrata dai video

All’uscita di scuola, i piccoli si danno la mano, tutti in fila, pronti a salire sullo scuolabus che li porterà a casa. Per qualcuno ci sono babbo e mamma nel cortile assolato, che aspettano tra una chiacchiera e l’altra. Una comunità felice, nel verde dei boschi. E’ in un paesino del pistoiese che martedì mattina i carabinieri hanno eseguito un’ordinanda di custodia cautelare nei confronti di una maestra della scuola dell’infanzia. L’insegnante, sessantenne (di cui non forniamo le generalità, al pari dei dettagli del luogo, a tutela delle piccole presunte vittime) è finita agli arresti domiciliari. L’accusa che pesa su di lei è di maltrattamenti nei confronti degli alunni che le erano stati affidati. Urla, rimproveri troppo forti e in alcuni casi strattonamenti. Comportamenti che la maestra avrebbe usato sui bambini e che avrebbero creato, giorno dopo giorno, un clima di paura tra i piccoli. Ed è proprio dal racconto dettagliato di uno degli alunni che sono state avviate le indagini. Il piccolo avrebbe manifestato un disagio via via più forte nei confronti di quella scuola che incuteva paura. E così, stimolato dai genitori, avrebbe riferito loro le vessazioni subite. La famiglia ha così deciso di trasferire il piccolo nell’asilo di un altro istituto. Ma, contemporaneamente, è partita anche la denuncia, che ha dato il via alle indagini. Indagini condotte dai carabinieri, sotto la direzione della Procura di Pistoia, che si sono avvalse di intercettazioni ambientali e riprese video grazie alle telecamere piazzate all’interno della scuola. Immagini visionate dagli inquirenti e che hanno portato alla ricostruzione di un quadro accusatorio che ha portato all’arresto di martedì.

La donna risiede nel pistoiese: la prossima settimana si terrà per lei l’interrogatorio di garanzia davanti al gip.

Una comunità sotto choc quella del paesino della provincia, dove i fatti sarebbero accaduti. Eppure, sembra che in molto avessero notato quel clima di tensione che serpeggiava nella scuola. "Negli ultimi tempi c’erano sempre nuove supplenti – racconta una delle mamme all’uscita di scuola – e i bambini erano costretti a continui cambi".

Da parte sua il dirigente scolastico preferisce per ora non commentare: "Aspettiamo che sia fatta chiarezza su questa vicenda". Stesso commento da parte del sindaco. Ma ora resta lo sconcerto delle famiglie alle prese con le paure dei piccoli, ancora da elaborare e valutare.

Una vicenda questa che ricorda tristemente quella dell’asilo nido privato Cip Ciop. Era il 2009 quando le due educatrici, Anna Laura Scuderi e Elena Pesce, furono arrestate dopo mesi di riprese video catturate dalle telecamere nascoste nella scuola privata. Video che fecero il giro dei telegiornali nazionali, stimolando un lungo dibattito sull’opportunità di installare telecamere all’interno delle scuole e delle case di cura. Il processo a carico delle due maestre si è concluso con la pronuncia della Corte di Cassazione, che ha confermato le condanne a sei e quattro anni. Entrambe erano accusate di maltrattamenti ai bambini e delle conseguenti lesioni psicologiche subite dai piccoli.

Le immagini di quelle violenze, con i piccoli costretti a mangiare con la forza, o presi a schiaffi, hanno sensibilizzato famiglie ed educatori sul tema della tutela dei minori.

Martina Vacca