
Azzardo, sostanze e... digitale Percorsi di cura e di salvezza "Diamo supporto a chi soffre"
È sempre maggiore l’attenzione alle dipendenze comportamentali, in particolare legate al mondo digitale e che più facilmente colpiscono i giovani e giovanissimi. Se ne è parlato in biblioteca San Giorgio durante l’incontro dedicato alla "Salute digitale. Gaming, social media e dipendenze tecnologiche. Un progetto per un uso consapevole degli strumenti digitali e del web", organizzato dalla cooperativa sociale Gruppo Incontro, presieduta da Fabiano Pesticcio. L’approccio della cooperativa, presente sul territorio in qualità anche di comunità da oltre quarant’anni, è da sempre centrato sulla persona e negli anni si è adeguato all’evoluzione dei fenomeni come, ad esempio, il gioco d’azzardo patologico o, in epoca più recente, l’abuso e la dipendenza tecnologica. Molteplici gli interventi susseguitisi durante la mattinata e moderati Luciano Mocci, responsabile della comunicazione del progetto Salute Digitale per il Gruppo Incontro. Dai presidenti delle Sds pistoiesi e della Valdinievole Anna Maria Celesti e Alessio Torrigiani, a Antonella Manfredi, direttrice del Serd azienda Usl Toscana Centro. Da Stefano Lomi, direttore della Sds Valdinievole a Giuseppe Iraci, responsabile delle dipendenze patologiche-comportamentali della coop Gruppo Incontro. Fino alle professoresse Caterina Primi e Silvia Casale dell’Università degli Studi di Firenze e a Chiara Malucchi, responsabile del progetto Salute Digitale del Gruppo Incontro.
Il direttore Ufc dipendenze di Pistoia Fabrizio Fagni ha sottolineato come anche l’abuso della tecnologia digitale sia un tema di grande rilievo. Ciò che gli esperti si chiedono è :"Si può sviluppare una dipendenza dal digitale? Si può abusare nell’utilizzo di Internet? O usarlo in modo scorretto tanto da creare eventuali disturbi?". Da quanto emerso a seguito degli interventi di questa mattinata dedicata al progetto Salute Digitale la risposta sembrerebbe proprio essere: "Sì". Ciò che la scienza sta cercando di capire in questo momento è cosa sia definibile come una "dipendenza da digitale" o quali comportamenti possano invece essere più semplicemente influenzati da componenti ambientali o educative.
"Al nostro centro si rivolgono persone dipendenti, o che temono di esserlo, dal gioco d’azzardo o da sostanze – ha sottolineato Fagni -. Talvolta la presa in carico dell’individuo può portare all’emergere di altri comportamenti scorretti legati al troppo o al cattivo utilizzo delle tecnologie digitali. Perciò le nostre energie come Ufc dipendenze si stanno adeguando a fornire supporto anche a chi può soffrire di questo nuovo tipo di condizione".
Samantha Ferri