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Asta area ex Breda, la vendita non è più un miraggio: "Una buona notizia per la città"

Aperte le buste: c'è più di un acquirente. A breve l'aggiudicazione definitiva. Il sindaco Tomasi: "Al lavoro senza sosta per sanare questa ferita aperta"

Pistoia, 7 settembre 2021 - La notizia era di quelle sperate: l’asta indetta per la vendita dell’area ex Breda Est, diecimila metri quadrati di cantiere fantasma in seguito al fallimento della ditta pistoiese Giusti per l’edilizia, per la prima volta dopo cinque tentativi non è andata deserta. Meglio: a farsi avanti è stato più di un acquirente. Non un nome né una indiscrezione trapela all’indomani della seduta di vendita nello studio fiorentino del notaio Vincenzo Gunnella, assieme ai curatori Manuela Olastri e Silvio De Lazzer, com’è ovvio che sia per non turbare il regolare andamento dell’iter quando a candidarsi sono più offerenti. Formalmente dunque in questa fase l’asta ha il suo aggiudicatario che però è solo provvisorio; ora occorrerà attendere dieci giorni affinché gli interessati possano presentare eventuali rilanci, con il meccanismo di aggiudicazione a chi presenta l’offerta più alta. Se ciò non dovesse accadere, l’aggiudicatario provvisorio diventerà definitivo e si procederà dunque al trasferimento di proprietà entro tre mesi dalla comunicazione da parte dei curatori dell’esito positivo dei controlli rimessi al Comune di Pistoia.

«Una buona notizia per Pistoia attesa da tempo – commenta il sindaco Alessandro Tomasi -. Adesso aspettiamo i termini di legge perché ci sia una aggiudicazione definitiva. Intanto la buona notizia per tutti noi c’è ed è che l’asta per la vendita dell’ex Breda non è andata deserta e che c’è stato più di un offerente. Questa prima aggiudicazione provvisoria ci fa ben sperare. Nel 2019 decidemmo per il differimento dei termini di efficacia del piano particolareggiato dell’area ex Breda, proposta deliberata in Consiglio comunale. Con questo differimento la curatela fallimentare ha avuto il tempo necessario per la vendita all’incanto dell’area. Lo stato di paralisi di quell’area andava avanti già da tempo, con il conseguente blocco delle opere pubbliche di completamento del quartiere. Penso agli oltre 400 parcheggi a destinazione pubblica, alle due piazze. Con il differimento dei termini abbiamo cercato di adottare la migliore delle decisioni possibili per la città e di aprire una possibilità per evitare che quell’area restasse una ferita aperta per la nostra città. Fin dall’inizio del mandato abbiamo lavorato senza sosta, sempre con i nostri avvocati e con i tecnici comunali di riferimento per questa vicenda, con l’obiettivo di vedere terminate le opere pubbliche su quell’area. Quella di oggi è una prima buona notizia. La nostra città ha aspettato tanti anni per conoscere il destino di quell’area, perché questa è una vicenda complessa che viene da molto lontano. Adesso non ci resta che aspettare i termini di legge per poter dire qualcosa in più».