REDAZIONE PISTOIA

Droga, arrestato migrante di Vicofaro. Polemica don Biancalani-Ceccardi

Secondo le accuse il giovane avrebbe usato la parrocchia come "base" per i suoi traffici. Ed è lite politica. Il parroco: "Non sono uno spacciatore, querelo"

Don Biancalani (foto archivio Castellani)

Pistoia, 23 giugno 2020 - Un migrante che gravita intorno alla parrocchia di Vicofaro, quella gestita da don Biancalani e più volte al centro di polemiche, è stato arrestato dalla polizia dopo che è stato trovato in possesso di tre dosi di eroina. Secondo le accuse il migrante avrebbe in parte usato la parrocchia come "nascondiglio" anche per oggetti provenienti da furti. La vicenda innesca una dura polemica tra don Biancalani, il sacerdote che gestisce il centro per migranti e Susanna Ceccardi, europarlamentare candidata presidente alle prossime elezioni regionali in Toscana. I RESIDENTI DI VICOFARO: "COSI' NON SI PUO' ANDARE AVANTI" - LEGGI

"Biancalani - dice Ceccardi - è riuscito nell'impresa di trasformare un luogo di culto in un luogo di spaccio. Adesso siamo arrivati al punto di veder trasformato un confessionale della chiesa in un nascondiglio per lo spacciatore di turno. Non mi sorprende che la comunità di Vicofaro sia sul piede di guerra, mi sorprende invece che la Regione Toscana abbia sostenuto questo folle progetto di accoglienza che ha distrutto la comunità parrocchiale del luogo".

"Un luogo di culto trasformato in centro di spaccio? Sono pronto a querelare Susanna Ceccardi per questa dichiarazione che ritengo diffamante. Non sono mica un delinquente. Io aiuto persone che ne hanno bisogno, non certo gli spacciatori", è la risposta di don Biancalani. Che poi aggiunge: "Ero presente all'ispezione della polizia nel confessionale e l'unica cosa che c'era sotto il sedile era un sacchettino di plastica da spesa, insieme ad altre cose. Ma non c'era traccia di droga. Il ragazzo che noi abbiamo ospitato è stato fermato sabato e trovato con delle dosi di droga. Ha detto che dormiva da noi. Ho confermato alla polizia che questo ragazzo stava da noi per carità, perché noi ospitiamo tanti ragazzi che sono stati estromessi dai percorsi di accoglienza".

"Io non sono mica un delinquente - ribadisce don Biancalani -. Sto cercando da solo e senza contributi dello Stato di aiutare delle persone abbandonate dalle istituzioni. So benissimo che ci sono dei rischi, possono esserci mele marce, ma spero che questo ragazzo possa cambiare vita una volta che avra' scontato quello che c'e' da scontare. Spero che le forze democratiche intervengano e si facciano sentire".