Annuncio super per il tratto Pistoia-Montecatini "Raddoppio ferroviario pronto per il 2024"

La notizia rilanciata ieri dall’assessore regionale alle infrastrutture Baccelli: la fine dei lavori è prevista già per questo settembre

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di Francesco Storai

"Raddoppio Pistoia-Montecatini attivo nel 2024: la fine dei lavori è prevista entro settembre 2023 e la sua funzionalità entro settembre dell’anno successivo". Lo ha annunciato ieri l’assessore regionale alle Infrastrutture, Stefano Baccelli, rispondendo all’interrogazione del capogruppo Iv, Stefano Scaramelli. Per quanto riguarda la tratta Montecatini-Lucca, Baccelli fa sapere che per le "opere di upgrading infrastrutturale per la tratta Montecatini-Pescia" è previsto l’inizio lavori "entro gennaio 2024, fine entro il 2025 e funzionalità entro febbraio 2026", e per il "raddoppio della tratta Pescia-Lucca" è previsto l’inizio lavori "entro giugno 2023, fine lavori entro aprile 2024 con l’entrata in funzione entro il 2027".

I lavori sul primo fronte, effettivamente, stanno andando avanti di buona lena nei cantieri in superficie dislocati nei comuni di Montecatini, Pieve a Nievole, Serravalle Pistoiese e Pistoia. Operai e mezzi da lavoro si vedono all’opera ogni giorno. Stesso vale per le opere alla viabilità stradale, come ad esempio l’imponente cavalcavia nell’area ex Minnetti a Pieve a Nievole.

L’unico segmento di nuova linea ferroviaria rimasto sostanzialmente fermo dal 2019 è quello relativo al traforo del Serravalle che - cronoprogramma originale alla mano - avrebbe già dovuto essere pronto nel 2021. Nel giro di qualche giorno, però, i lavori anche nella galleria dovrebbero ripartire. Quando? In commissione si era parlato di un generico "entro fine mese di gennaio", scadenza che sarebbe già stata mancata visto l’inizio del mese di febbraio. Ad ogni modo, da Rfi sono ottimisti nel riuscire a partire a breve con l’ultima fase dei lavori al traforo.

Nel 2019 l’opera venne interrotta quando mancavano meno di 100 metri di roccia da scavare per unire i due segmenti, quello lato Pieve a Nievole e quello alto Serravalle, a causa delle crepe apparse sui muri di alcune case in superficie. Un successivo tentativo di ripartire qualche mese dopo era nuovamente fallito, tanto da portare Rfi, sotto la pressione anche del Comune di Serravalle, a bloccare del tutto gli scavi in attesa di un progetto nuovo. Progetto che, inizialmente, era stato individuato con una complicata opera di risanamento della collina da 38 milioni di euro che avrebbe però avuto il problema di essere molto impattante sulle case in superficie. Un’opzione che aveva dato luogo a molte perplessità tra i residenti e agli amministratori del Comune. Poi arrivò la soluzione, non senza polemiche: Rfi ha comprato nel 2022 tutte le circa venti case abitate sulla collina sopra il traforo (le stesse danneggiate nella prima fase dei lavori) per abbattere e procedere alla conclusione degli scavi senza pericoli di ulteriori crolli incontrollati. L’ultimo abitante della collina ha lasciato la propria abitazione nel dicembre 2022.

Per il momento, gli scavi del traforo sono ancora fermi. Rfi, però, annunciando il termine dei lavori per il 2024 ha implicitamente fatto capire che la fase di "stasi" attorno allo scavo della galleria dovrà essere obbligatoriamente breve. Il rischio, dietro l’angolo, è di subire un ulteriore ritardo di un’opera che tra pandemia e problemi tecnici ha già maturato almeno tre anni di ritardo.