
All’asta la storica Villa Maresca. Si compra per un tozzo di pane
Si potrebbe definire "La Montagna a pezzetti", lo stillicidio di immobili con storie importanti alle spalle. In questi giorni è tornato protagonista del dibattito paesano il complesso dell’albergo Villa Maresca, ubicato alle porte del paese e messo in vendita per 75.500 euro, partendo però da un’offerta minima di 56.700; in pratica con 70 euro al metro quadro si diventa proprietari di 821 metri di albergo e si hanno in più quasi 10mila metri di annessi e terreni, oltre a una piscina.
La storia di quella che a metà del secolo scorso era una pensioncina di proprietà della famiglia Vivarelli si intreccia con quella del paese che le dà il nome fin dall’inizio, Pensione Villa Maresca, e diventa una storia di successo. Con il passare degli anni, l’immobile viene ampliato, vengono aggiunti servizi e l’offerta diventa sempre più curata e apprezzata.
Dall’accoglienza tradizionale alle feste di fine anno, l’attività va a gonfie vele. Gli ultimi gestori sono i coniugi Gilfroi e Vera Vivarelli, fino a che, alla fine del secolo scorso, dopo aver concesso in affitto la gestione dell’attività, la famiglia decide di vendere immobile. L’acquisto viene perfezionato con una società di proprietà di persone residenti nella pianura pistoiese che fano ripartire l’attività e intavolano a una serie di ristrutturazioni e migliorie; le cose vanno avanti, sembra anche bene per qualche anno, fino a che, una quindicina di anni or sono, l’immobile viene sottoposto a pignoramento a seguito di decreto ingiuntivo emesso a favore di una banca e di un professionista.
Di fatto, al momento l’immobile risulta parzialmente ristrutturato. Lo stato di conservazione, stando a qualcuno che lo ha potuto visitare, non sarebbe preoccupante ma il degrado incombe e avanza, e sembra che in una delle aree ci siano i sanitari appoggiati a terra in attesa di essere montati. Certo, se nessuno riattiva l’utilizzo, lo scorrere del tempo non gioca a favore. Quello di Villa Maresca sembra essere un destino malvagio che accomuna molte attività turistico ricettive che, dopo i successi degli anni scorsi, non trovano modo di ripartire condannando il paese a un lento quanto inarrestabile degrado. Certo è che si tratta di un’occasione potenzialmente straordinaria, e la speranza che qualcuno abbia voglia di ridare vita a Villa Maresca, con una qualsivoglia destinazione – "basta che venga utilizzata di nuovo", dicono in paese – è sentita con forza.
Andrea Nannini