
Il passeggino della piccola Alice, due anni appena, che venne travolto dal ramo crollato
Firenze, 22 settembre 2020 - Due condanne per il ramo killer del parco delle Cascine, che nel giugno del 2014 provocò l’assurda morte della piccola Alice, due anni, e di sua zia Donatella Mugnaini, di 51, nel più grande parco verde di Firenze. Ma le condanne non sono quelle che aveva chiesto il pubblico ministero, Giuseppe Ledda, ormai un anno fa. Il giudice Franco Attinà ‘rimpasta’ le responsabilità della tragedia e dichiara colpevoli David Cappelletti, 45enne di Scandicci dirigente della coop San Marco, e Cesare Bagnari, 54 anni, di Faenza, della cooperativa bolognese Ciclat. Sono stati condannati a un anno e mezzo il primo, a 12 mesi il secondo. Assolto, per non aver commesso il fatto Filippo Petrocelli, l’agronomo di Pistoia che per ultimo ’visitò’ l’albero incriminato.
Rispetto all’impostazione del pubblico ministero, il tribunale ha spostato verso l’alto l’asticella delle responsabilità per il ‘buco’ nei controlli sul ramo pericolante, che, come ricorda il legale della famiglia, l’avvocato Filippo Cei, "dal 2010 in poi nessuno controllò più". Il giudice ha recepito la posizione della parte civile riguardo alla responsabilità di Bagnari di Ciclat: per lui la pubblica accusa aveva chiesto l’assoluzione, concentrandosi invece sugli altri due imputati. La pena più alta era, un anno e dieci mesi, stata chiesta proprio per Petrocelli. "C’è grande soddisfazione per l’assoluzione ampia di Petrocelli, giunta dopo sei anni durissimi – commenta il suo difensore, l’avvocato Lorenzo Pratesi – . In attesa delle motivazioni, possiamo dire che nel tribunale si è formata un’idea diversa da quella della pubblica accusa".
Il tribunale ha disposto inoltre una provvisionale di 450mila euro complessivi alla famiglia Mugnaini. Entro i prossimi 90 giorni, verrà depositata la sentenza. Resta in piedi un’altra costola del procedimento, nei confronti di un dirigente del ‘verde’ comunale, prosciolto ma impugnato dalla procura generale. Il ramo crollò durante una manifestazione alle Cascine. Le indagini della procura stabilirono che la manutenzione del patrimonio arboreo del parco era stata affidata in appalto al consorzio Ciclat e alle sue emanazioni territoriali. L’ultima verifica riscontrata su quell’albero risale al giugno del 2010: la effettuò proprio l’agronomo Petrocelli, che raccomandò ulteriori verifiche negli anni successivi. Verifiche che però non risultano. E per il bagolaro ci furono pure ulteriori episodi di stress, come la grande nevicata del dicembre 2010 e altri fortunali.