Pranzo di solidarietà nella parrocchia di San Michele per aiutare la popolazione di Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, colpita dal sisma dell’agosto 2016, dove la situazione è ancora in stallo benché siano passati ormai molti anni. Il cuore grande della solidarietà continua a battere, replicando quanto era già avvenuto negli anni immediatamente successivi al terremoto. Al pranzo, con menù composto da ricette tipiche di Arquata e Amatrice, hanno partecipato circa 180 persone. Il pranzo era finalizzato all’acquisto di attrezzature informatiche per la scuola di Arquata del Tronto e al sostegno dell’associazione Monte Vettore per l’organizzazione della storica rappresentazione ‘Le Fate di Pretare’. E’ stato allestito anche uno stand di solidarietà con esposizione di prodotti tipici del territorio di Arquata (salumi, farine e formaggi) e sono state raccolte molte donazioni volontarie. In questo caso, il ricavato sarà devoluto all’associazione Arquata Potest, che porta avanti, dal febbraio 2016, il recupero degli antichi sentieri di Arquata del Tronto. L’iniziativa, che si è svolta domenica 14 maggio, mantiene il forte legame tra la comunità di San Michele, ma anche di tanti aglianesi, con Arquata del Tronto ed era in ricordo di Elena Petrucci e Fausto Bartoletti, coniugi, venuti a mancare rispettivamente nel 2018 e nel 2021. Elena era originaria delle zone colpite dal terremoto e, con il marito, si era impegnata nelle iniziative di solidarietà dopo il sisma, con altri residenti nella nostra zona ma originari di Arquata. "Elena, come mia mamma Elvira – racconta Serena Galardini - provengono dalle zone terremotate. Entrambe trasferite e sposate in Toscana, qui hanno condiviso una vita insieme. Abbiamo deciso di onorare il desiderio di Fausto che avrebbe voluto replicare il pranzo di solidarietà già organizzato nel 2017 e 2018, per donare stavolta attrezzature alla scuola di Arquata del Tronto". Molti i volontari (nella foto) impegnati, tra i quali anche Giuseppe Ciccolini, originario di Pretare. La parrocchia di San Michele ha collaborato anche con i propri volontari.
Piera Salvi