REDAZIONE PISTOIA

Accordo sul grano locale Fai e pastificio Chelucci per il frumento toscano

-60% di raccolto negli ultimi due decenni. Lieve rialzo solo dopo il 2021 "Strada maestra per rilanciare cerealicoltura e produzione nel territorio".

Accordo sul grano locale Fai e pastificio Chelucci per il frumento toscano

Una delle conseguenze principali del conflitto, oramai in atto da un anno e mezzo fra Russia ed Ucraina, è stata l’aumento sconsiderato dei prezzi di grano e derivati, che hanno portato ad un netto incremento del costo della pasta. Un alimento del quale non possiamo né vogliamo fare a meno. Per questo l’accordo in salsa pistoiese tra la Fai (Filiera Agricola Italiana) e lo storico pastificio Chelucci, che dal 1912 produce pasta di qualità nello stabilimento di Piteccio, rappresenta una notizia di notevole rilievo, perché il prodotto toscano sarà fatto col grano che raccolto nelle nostre campagne: esattamente un chilo di frumento duro su tre, stando all’accordo. Da settembre, infatti, i produttori di Fai renderanno disponibili 1.500 quintali di grano duro per favorire la produzione e il consumo della pasta tricolore. Questa importante novità è stata presentata nei giorni scorsi a Casa Coldiretti a Firenze alla presenza del consigliere regionale Marco Niccolai, di Giuseppe Chelucci, Fabio Lombardi (direttore Consorzio Agrario Toscano), Angelo Corsetti e Francesco Ciarrocchi di Coldiretti Toscana e Pistoia.

"L’accordo con Fai esalta la nostra capacità di fare rete fra le imprese per restituire equamente i benefici ai produttori di grano, al pastificio e ai consumatori – spiega il presidente Fabrizio Filippi –. In Toscana ci sono già rapporti notevoli con Barilla, Molitura Umbra, Pastificio Fabianelli e, ora, Pastificio Chelucci. Con questi strumenti creiamo le condizioni per stabilizzare la filiera, incentivare il ritorno alla coltivazione del frumento che negli anni si sono ridotte notevolmente e portare prodotti di qualità, sicuri e 100% italiani, sulle tavole dei consumatori".

I numeri regionali sul frumento sono preoccupanti: -60% di raccolto negli ultimi due decenni anche se, dal 2021, è arrivato il rimbalzo con un +3% di superfici coltivate per il grano duro ed il 17% per il tenero. Stime confermate anche per l’anno in corso, ma i problemi maggiori sembrano riguardare la raccolta piuttosto che la semina.

"È la strada maestra per recuperare produzione e rilanciare la cerealicoltura nella nostra regione – spiega Fabio Lombardi, direttore del Consorzio del Tirreno –. L’accordo con Chelucci permette ai produttori di avere un prezzo garantito, che in tempi di quotazioni altalenanti è manna. Questo permette di programmare gli investimenti limitando i rischi della volatilità dei prezzi e stimolando a produrre grano di qualità eccellente".

Soddisfatto lo stesso Chelucci che, grazie all’utilizzo di materie prime selezionate e la giusta dose di creatività, ottiene una pasta "unica".

"L’accordo è una garanzia di qualità e sicurezza per i consumatori – commenta il titolare –. perché valorizza e premierà ancora di più la nostra pasta sul mercato".

S.M.