
L’indimenticabile incontro tra un bambino malato e il Papa. Il racconto della mamma Natascia, dall’udienza in sala Nervi. fino al ricovero per i controlli proprio quando c’era anche il Santo Padre.
Papa Francesco ci è rimasto nel cuore per la sua semplicità. Nel nostro incontro ci accolse con grande naturalezza, come se fosse un nonno". Natascia Lastrucci di Agliana, ricorda con grandissima emozione il giorno in cui, con il marito Massimo Signorini e il loro figlio Lorenzo, vennero accolti dal Pontefice, con loro grande sorpresa, nella sala Nervi. Era mercoledì 11 giugno 2014 e la famiglia era appena arrivata in piazza San Pietro per assistere all’udienza del Papa. Avevano tra le mani un "Permesso di partecipazione all’udienza generale del Santo Padre in piazza San Pietro". Era rilasciato dalla Prefettura della casa Pontificia, c’era scritto "Lorenzo con i genitori". "Restammo veramente stupiti – racconta Natascia – quando ci accompagnarono nella sala Nervi, l’aula delle udienze pontificie e ci dissero: “Ora arriva il Papa“. Quando il Pontefice arrivò e ci trovammo vicinissimi a lui io e mio marito provammo un’emozione indescrivibile. Avevo le lacrime agli occhi. Il più tranquillo era Lorenzo, che allora aveva 12 anni. Istintivamente baciai la mano del Papa e lui mi disse: "Non importa" e mi posò la mano sulla testa. Volevamo consegnare al Papa una lettera, nella quale chiedevamo una benedizione speciale per Lorenzo, per aiutarlo ad affrontare la sua malattia. Fu Lorenzo a consegnare la lettera a papa Francesco e lui gli disse che l’avrebbe letta sicuramente. Ci impartì la benedizione, ci assicurò che avrebbe pregato per noi, come ha sempre portato nel suo cuore tutti gli ammalati".
Il Papa mantenne la sua promessa e successivamente arrivò alla famiglia una lettera con la benedizione del Papa e una corona del rosario. Momenti indimenticabili che Natascia, Massimo e Lorenzo conservano nel cuore. Le foto di quel giorno in sala Nervi sono incorniciate e appese alla parete, con il rosario. "Conservo ancora un ricordo bellissimo di quell’incontro – racconta Natascia -. Ero pienamente consapevole di trovarmi davanti al Vicario di Cristo, ma allo stesso tempo lui si poneva di fronte a noi con grande naturalezza come se fosse un nonno premuroso o uno zio. Questo è l’atteggiamento che ha sempre avuto, ma sperimentarlo così da vicino è una sensazione unica".
Il destino ha voluto che durante l’ultimo ricovero del Pontefice al Policlinico Gemelli, anche Lorenzo fosse ricoverato nello stesso Policlinico per dei controlli. "Ho potuto vedere il Papa per l’ultima volta – racconta Natascia –. Quando, prima di lasciare il Gemelli, si affacciò dalla finestra della sua stanza d’ospedale per fare un saluto e dare la benedizione. Io lo vidi dal piazzale dell’ospedale e provai un grande dispiacere nel vederlo molto sofferente". Per questa famiglia aglianese papa Francesco resterà sempre nel cuore. "Come famiglia siamo credenti, ma non siamo molto praticanti – commenta Natascia Lastrucci –, ma l’incontro con il Papa ci è rimasto nel cuore proprio per la sua vicinanza umana, semplice e rassicurante, come uno di famiglia. Ricordo che durante l’udienza c’erano i fotografi ufficiali per scattare le foto, ma prima di salutare il Pontefice gli chiesi se, con il mio telefonino, potevo fare una foto a lui con Lorenzo e lui accettò".
Piera Salvi