Abusi edilizi, tutto prescritto per don Massimo

Si è concluso il processo nato dai controlli della polizia municipale. Nessun reato per il tendone e per il chiostro chiuso con i pannelli

Con una sentenza di non luogo a procedere pronunciata ieri dal giudice monocratico Barba Floris, la prescrizione ha spazzato via tutte le accuse per abusi edilizi che gravavano su Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro, che da alcuni anni è impegnato nell’accoglienza di giovani africani rifugiati. Si tratta, come ci ha spiegato il suo difensore, l’avvocato Elena Baldi del foro di Pistoia, di una "sentenza dichiarativa di estinzione del reato".

Il processo, come si ricorderà, era nato dopo un controllo svolto nell’estate del 2018 da parte della polizia municipale che aveva riscontrato, e contestato, una serie di abusi edilizi che si sarebbero verificati nei locali della parrocchia nel corso degli anni.

Ma il novanta per cento degli abusi, come ci ha spiegato l’avvocato Baldi e come ha riferito in aula l’ex parroco Vannucchi, esistevano già nel 1995 e fino al 2006, e quindi erano già ampiamente compresi dalla prescrizione.

Tuttavia erano rimasti in piedi due capi d’accusa che riguardavano, in epoca più recente e concomitante con l’inizio dell’opera di accoglienza, l’allestimento della tensostruttura dove si svolgevano i mercatini e il chiosco all’aperto poi chiuso, nel 2015, con una serie di pannelli.

"Ma anche i reati per queste due realizzazioni abusive – ci ha spiegato l’avvocato Elena Baldi – e peraltro già smantellate, sono state travolte dalla prescrizione perchè i termini sono stati ampiamente superati".

L’ultimo testimone è stato, ieri mattina, Massimiliano Sforzi della Pastorale di Vicofaro che ha chiarito in aula che la tensostruttura era stata deliberata nel 2015 e che non occorreva l’autorizzazione, contrariamente a quanto constestato dalla municipale, e che comunque poi era stato tolto tutto.

Il pubblico ministero Patrizia Felcioloni aveva chiesto l’estinzione dei reati per avvenuta prescrizione per tutti gli abusi che erano avvenuti nell’epoca precedente alla reggenza della parrocchia da parte di don Massimo Biancalani e l’assoluzione, per fatti di lieve entità e considerandoli in un contesto di accoglienza di persone rifugiate, per gli abusi che erano stati commessi in epoca recente.

Ma il giudice Floris, dopo la camera di consiglio, ha pronunciato, per tutti i reati contestati, la sentenza di non luogo a procedere per avvenuta prescrizione.

Questo capitolo per don Massimo, si è dunque chiuso mentre un altro si è appena riaperto sul fronte igienico sanitario: dopo le recenti proteste da parte dei residenti nel quartiere di Vicofaro, il Comune di Pistoia ha emesso, quattro giorni fa, una ordinanza intimando al parroco di ripristinare le condizioni igieniche dopo i disagi lamentati dalla popolazione.

l.a.