Abetone, finalmente la neve: via alla stagione con ottimismo

Il nostro viaggio nella Montagna pronta a ripartire: tanti sorrisi e volti distesi

Abetone, 21 gennaio 2023 - Finalmente . C’è qualcosa di nuovo oggi nell’aria, anzi d’antico: neve e sorrisi. All’Abetone i sorrisi adesso nascono dopo ogni passo scricchiolante. È arrivata. Finalmente è arrivata quella neve tanto attesa, agognata, e necessaria. Dopo le nevicate degli ultimi giorni il paesaggio della montagna pistoiese si è pitturato di candore, e il viaggio verso le sue cime, che sia per sciare o per una gita, assume tutto un altro sapore. Già dalla piana lo sguardo cattura quella bianca cornice dei crinali che un tempo non era cosa straordinaria, ma una benedetta usualità dei mesi invernali. E se già a valle nascono sorrisi fanno concorrenza a quelli che fioccano una volta raggiunto il passo dell’Abetone. In piazza, i parcheggi, timidamente iniziano a popolarsi di macchine. Nonostante sia il primo giorno di apertura degli impianti, e il tempo non sia proprio dei migliori (la temperatura oscilla dai -4 ad Abetone ai -9 in Val di Luce, con nubi in vetta) la voglia certo non è mancata.

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Sciatori sull'Abetone (Foto Acerboni/Castellani)
Sciatori sull'Abetone (Foto Acerboni/Castellani)

E così , in un’atmosfera ovattata interrotta dal passaggio degli spazzaneve, sci ondeggianti sulle spalle e tavole plananti e ribelli, si indirizzano verso le piste. Tutte. Perché la voglia c’era e ha smosso indistintamente sia chi è alle prime armi e ha voluto approfittare del non affollamento per dedicarsi ad imparare, sia chi armato di una bella esperienza, si è goduto piste sgombre con una bellissima neve fresca. E continua a nevicare. E nasce un sorriso dopo che una folata di vento disegna sul viso un profilo artico, impreziosito da cristalli bianchi. È anche il sorriso della direttrice della scuola di sci di Abetone che vede nuovamente tornare persone a chiedere l’insegnamento dei professionisti della discesa. È anche il sorriso di un albergatore al quale il telefono ha ripreso a squillare, arrivano le prenotazioni, arrivano i turisti, arriva il lavoro. È anche il so rriso premuroso della signora al ristorante del rifugio che, come una nonna premurosa, ti dice "mangia, che fa freddo". Certo sono sorrisi conditi da neve e speranza. L’occhio cade comunque sempre alle previsioni per i prossimi giorni. Ma anche nei bar sono arrivati tappeti di sorrisi, trasportati dentro le stanze come la neve sugli scarponi degli avventori.

Locali e turisti si amalgamano al caldo dei posti di ristoro. Entrambi sicuramente mossi da diversi intenti ma entrambi uniti da un argomento: la neve che c’è. La piazza è finalmente animata da qualche turista che non si risparmia certo le foto, dal ricordo dei bambini sulla neve, a quelle per impreziosire i suoi social o per far invidia agli amici. Poco importa. Vedere della felicità fa bene. E indirettamente fa bene anche a quel tessuto economico che gravita intorno alla neve contribuendo a dare lavoro a molte persone che sui monti hanno scelto di radicarsi e tenere viva quella che magari è una tradizione di famiglia. Non c’è dubbio, se è vero che vanno trovate alternative possibili alla mancanza della neve, è altrettanto vero che quando arriva lo spettacolo che va in scena è naturalmente meraviglioso e per tutti. Sui crinali dove lo sguardo si perde nelle valli, o sulle strade che si snodano sui monti guidate prima dai faggi spogli e poi dagli abeti folti, quando sono impreziosite dalla neve fanno nascere un sorriso diverso. Finalmente.