Abetone Cutigliano sorteggiato per il 5G

Il comune avrà la copertura della nuova tecnologia già nel 2020. Il sindaco Petrucci: "Opportunità importantissima"

Tantissime le applicazioni possibili col 5G (foto di repertorio)

Tantissime le applicazioni possibili col 5G (foto di repertorio)

Abetone Cutigliano (Pistoia), 23 novembre 2019 - C’è anche Abetone Cutigliano nell’elenco dei comuni italiani che già nel 2020 sperimenteranno la tecnologia 5G. Una rivoluzione che sotto alcuni aspetti però spaventa. A partire dalle ipotetiche implicazioni negative per la salute umana che sarebbero associate all’uso delle nuove frequenze. Il dibattito è aperto. Una ventina di Comuni italiani hanno persino deciso di dire no al 5G, con un’ordinanza che vieta l’installazione di antenne e la sperimentazioni delle nuove reti. Ed è persino nata un’Alleanza italiana stop 5G. Dall’altro lato, c’è chi rigetta le teorie sui rischi per la salute umana. Ma come intende muoversi il Comune di Abetone Cutigliano? Il sindaco Diego Petrucci definisce il 5G «un’opportunità» e annuncia di voler aprire un percorso di approfondimento sul tema.

«Il nostro comune è fra quelli selezionati per l’avvio della copertura del 5G già nel 2020 – spiega Petrucci –. Un’operazione che sarà possibile grazie al fatto che abbiamo implementato l’estensione della fibra ottica sul territorio comunale. Dovranno invece essere installate le antenne del nuovo tipo. Sappiamo che si è aperto un fronte ‘no 5G’ di chi sostiene che la nuova tecnologia fa male. Su questo ho partecipato nei giorni scorsi ad un convegno di Anci, presieduto dal sottosegretario alle comunicazioni Mirella Liuzzi, in cui si è rassicurato sulla non dannosità del 5G, documentata dalla comunità scientifica. In quel contesto ho chiesto di poter avere la disponibilità di personale qualificato per organizzare un’assemblea pubblica o un consiglio comunale aperto entro l’anno per discutere sulle opportunità e i rischi del 5G».

«Ritengo – prosegue – che il 5G sia un’opportunità tanto più importante, a partire dall’accesso ai servizi, quanto più distanti dal centro sono i territori interessati. Dopodiché, senza fare la caccia alle streghe, vogliamo approcciarci in maniera consapevole al tema. Ciò che dobbiamo fare è documentarci se esistono veramente problemi di danni alla salute e da questo punto di vista ho preso già contatti con le autorità competenti per un approfondimento. Una delle varie fake news in circolazione – aggiunge Petrucci – sostiene che questi primi comuni italiani sorteggiati, fra cui il nostro, servirebbero a fare una sperimentazione per capire se il 5G fa male o no: ci tengo invece a precisare che sono comuni sperimentali solo perché saranno quelli in cui verrà avviato per primi il servizio, che poi andrà a copertura su tutto il territorio nazionale entro il 2022».