
Meister e Moreo non sfruttano gli errori della retroguardia friulana mentre Bravo punisce il Pisa. E fa discutere la posizione di Tramoni
Un gol di Bravo, qualche rimpianto di troppo e la sensazione – quasi certezza – di un treno perso. L’Udinese sbanca l’Arena e il Pisa resta con un solo punto in tre partite: la differenza la fanno gli errori sotto porta e un primo tempo insufficiente. Il tutto al netto del grande tema del momento: il Pisa ad oggi ha segnato un solo gol in Serie A (autorete dell’atalantino Hien, peraltro). E se non fai gol sono guai: la cronaca di Pisa-Udinese lo dimostra.
Fuori Marin (stanco dopo le fatiche rumene), Gilardino si affida al 3-5-2: la linea di centrocampo è dunque composta da Aebischer e Akinsanmiro. Ma a far discutere è la posizione di Tramoni, che agisce alle spalle di Moreo, più mezzala che trequartista. Una disposizione tattica comprensibile per garantire equilibrio generale – difficile permettersi tre attaccanti nella massima categoria –, ma che finisce per penalizzare il talento della Corsica fuori dalla zona che conta. A faticare ancor di più però è la catena di sinistra con Lusuardi e Angori in apnea per tutto il primo tempo, non a caso entrambi sostituiti nell’intervallo.
L’andamento della prima frazione è lineare pur nella sua forma episodica. L’Udinese vanta un predominio generale e alla prima vera occasione passa con Iker Bravo, abile a sfruttare la ribattuta dopo un uno-due veloce Atta-Davis. Anche il Pisa costruisce una netta palla gol, ma Moreo manca l’appuntamento con il pallone messo al centro da Touré. Tuttavia il Pisa avrebbe almeno altre due "super chance" per segnare: dopo 90 secondi, quando il portiere friulano si addormenta con il pallone fra i piedi (Meister spedisce fuori), e venticinque minuti più tardi, quando il retropassaggio di Solet serve Moreo che però spara altissimo da solo davanti alla porta. Anche il Pisa, a dire la verità, rischia parecchio per un disimpegno Canestrelli-Aebischer e Davis si mangia la rete. Se dunque volessimo fare una summa, la questione è presto detta: a occasioni Pisa e Udinese si fermano a una a testa, con la differenza però che i friulani segnano. Perché alla fine, al netto delle mille alchimie, dei centomila equilibri e dei diecimila discorsi, il calcio è una cosa semplice: se non fai gol sono guai.
Nella ripresa, con tre nuovi interpreti fin dal primo minuto, il Pisa non cambia solo gli uomini ma soprattutto atteggiamento. Più propositiva, la squadra di Gilardino mette pressione all’Udinese anche grazie al peso specifico di Nzola, alla vena di Leris e a un Tramoni più offensivo e centrale nel gioco. Proprio il numero 10 si fa notare con un paio di conclusioni dalla distanza. Tuttavia neppure il generoso assalto finale produce gli effetti sperati. L’Udinese vince senza troppo merito, ma neppure senza troppi affanni. Il Pisa resta a un punto dopo tre giornate e lunedì 22 settembre i nerazzurri sono attesi a Napoli. Come a dire… non proprio trasferta agevole.
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